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Elezioni regionali, PD e 5 Stelle litigano e il 'matrimonio di convenienza' si allontana

L'alleanza, come ha detto nelle settimane scorse il segretario regionale del PD Domenico Rossi, sarebbe l'unico modo per rendere contendibile la Regione Piemonte

Se venerdì sera il 'campo largo' o 'l'alleanza giallo-rossa' sembrava un tantino più vicina, sabato mattina di colpo si era di nuovo allontanata. Tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle in Piemonte proprio non riesce a sbocciare l'amore. E se alla fine accordo sarà, si tratterà di un matrimonio di convenienza. L'alleanza però, come ha detto nelle settimane scorse il segretario regionale del PD Domenico Rossi, sarebbe l'unico modo per rendere contendibile la Regione Piemonte

A far storcere il naso ai 'dem' sono state le osservazioni che Chiara Appendino, ex sindaca e deputata del Movimento 5 Stelle, ha fatto sull'intesa tra Alberto Cirio e Stefano Lo Russo. Il sindaco infatti secondo i grillini sarebbe il miglior alleato del governatore piemontese: "è il primo promoter del centrodestra e non vedo molte differenze tra lui e Cirio". 

Pronta la reazione del segretario del PD, Marcello Mazzù: "Sono rammaricato per la mancata disponibilità del M5S. Se Cirio è un problema, e lo è, bisogna mandarlo a casa. Subito. Ed è questo che vogliono e si aspettano i piemontesi dalle forze democratiche e progressiste. Altrimenti risulta evidente che il problema non è il sindaco Lo Russo, ma sono loro che si nascondono dietro pretesti per mantenere lo status quo".

La realtà però è che tra PD e 5 Stelle non può nascere l'amore perché è sempre stata battaglia politica. In un lungo post pubblicato su facebook Valentina Sganga, consigliera comunale e candidata sindaca per il Movimento 5 Stelle alle scorse comunali, solleva due questioni che ben fanno comprendere le difficoltà che sono alla base dell'alleanza, almeno agli occhi di chi guarda da fuori. 

In primo luogo il tema del riconoscimento politico: "Credo non ci sia cosa più fastidiosa di ascoltare gli appelli di chi dice che 'l'alleanza si può fare perché i grillini sono cambiati' senza il benché minimo riconoscimento, non dico di tutto, ma almeno di qualche risultato amministrativo da noi conseguito qui a Torino, risultato da cui si potrebbe partire come base comune per uno sviluppo progettuale". 

Il secondo tema sono proprio le politiche che vengono portate avanti dal centrosinistra e che vengono contestate: "Si potrebbe partire dal dire che non sono accettabili progetti di opere che devastano parchi pubblici come la Pellerina, ad esempio. O ancora, rimanendo alla strettissima attualità, che sperperare milioni di euro per recuperare la pista bob di Cesana e utilizzarla per appena 15 giorni è un'assoluta scemenza se si pensa che abbiamo strutture pubbliche, sanitarie in primis, che cadono a pezzi. Oppure si potrebbe partire da spendere qualche parola di umana solidarietà per gli oltre 5.000 morti palestinesi nella Gaza con cui Torino è gemellata. Invece anche qui silenzio". 

Questioni che non sono di secondaria importanza. Andrea Russi, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Comune, poi aggiunge: "A inizio settembre lo stesso Lo Russo blindava Cirio per le Regionali, dicendo che non avrebbe fatto 'nessun attacco in campagna elettorale'. Veramente si può costruire così un'alternativa?". 

Difficile dunque immaginare tra PD e 5 Stelle un accordo per le prossime regionali, a meno che non sia un matrimonio di convenienza. 

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