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Elezioni Politiche 2013

Beppe Grillo a Torino. Fischi per Napolitano, ironia su Berlusconi

"Siamo oltre tangentopoli. Quelli al confronto erano dei dilettanti. Tangentopoli avrà fatto i suoi danni, ma qui siamo al rovesciamento e allo spolpamento di qualsiasi valore"

E adesso tocca al Pd. "Bisogna fare una commissione per mettere sotto inchiesta tutti i vertici del partito dal 1995 a oggi" per il caso Mps. A Torino, roccaforte dei bersaniani nel Nord Ovest, l'affondo di Beppe Grillo al "pidimenoelle" rimbomba in una piazza Castello traboccante di fan. E dai ventimila simpatizzanti ("la questura dice più di trecento") si leva un boato che si trasforma in una salva di fischi quando Grillo chiama in causa Napolitano: "Quello del Monte dei Paschi è uno degli scandali finanziari più grandi della storia della Repubblica. Io pensavo, vedrai che adesso interviene il Presidente, per queste cose un vero Presidente batte i pugni sul tavolo. Questo qui, invece, ha accarezzato la scrivania e ha detto soltanto: 'privacy'".

LE FOTO DI BEPPE GRILLO A TORINO

Beppe Grillo a Torino, 16 febbraio 2013

"Si vede la voglia di mandare la gente in galera come facevano i fascisti" è la replica di Pierluigi Bersani. "Il populismo può nascere da qualsiasi parte, ma poi arriva sempre a destra. Noi comunque non ci impressioniamo. Anzi, risponda Grillo di alcune cose. Su come sceglie i candidati, per esempio. O sull'immigrazione". Sono altre le stoccate che lo showman genovese vibra contro il "pidimenoelle". La prima è ancora collegata al Montepaschi: "Quelli del Pd potevano votare in massa contro lo scudo fiscale e far cadere Berlusconi. Non lo hanno fatto, e adesso sappiamo perché".

La seconda parte come un attacco a Berlusconi: "Il 'nano' dice che restituisce l'Imu in contanti e ci mette anche un set di pentole. In realtà deve restituire il 30% di concessioni che ha ricevuto gratis da D'Alema". Nella tappa torinese dello tsunami tour Grillo sfodera tutto il repertorio della campagna elettorale, dal "politometro" per conoscere i redditi dei politici al referendum sull'euro, dalla Tav ai sindacati "che sono come i partiti", dalla Rai ("non servono tre reti, ne basta una senza pubblicità e senza canone") al finanziamento ai giornali.

Non manca la gag estemporanea, improvvisata sul momento: in piazza rintocca una campana, Grillo si interrompe e dice "ecco l'8 per mille, cambieremo anche questo". E il discorso vira sul Vaticano. "Al papa è bastato lanciare due tweet in rete per capire che la struttura della Chiesa non funziona, che le chiese sono vuote, che i preti dovrebbero sposarsi e soprattutto che le pecorelle vogliono parlare col pastore. Non voglio neanche pensare che si sia dimesso per le banche, l'Mps e lo Ior". (Fonte Ansa)

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