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Bresso continuerà la causa contro la Regione presso il Tar

"Di fatto, il Consiglio di Stato ha rimesso la decisione al giudice amministrativo di primo grado", dice Enrico Piovano, legale della ex governatrice. "Nel merito, la questione è evidente"

 

"A settembre potremo riaprire la causa attualmente sospesa presso il Tar del Piemonte", dichiara Enrico Piovano, legale di Mercedes Bresso, dopo avere letto il dispositivo della sentenza con cui il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso dell'ex presidente della Regione Piemonte contro il risultato delle Regionali 2010.  La vicenda riguarda le firme false ormai accertate durante il processo Giovine, e il consiglio ha di fatto rimesso tutto alla decisione del giudice amministrativo di primo grado.
 
"Sono molto soddisfatto - continua Piovano - perché nella sentenza si afferma il principio dell'equivalenza tra querela di falso e giudizio penale. A questo punto, dopo il pronunciamento della Corte di Cassazione sulla vicenda penale che riguarda i Giovine, potremo riprendere il giudizio che il Tar aveva sospeso. L'appello - aggiunge Piovano - è stato respinto solo perché il giudice di primo grado non aveva esaurito il tema".
 
"La sentenza del Consiglio di Stato ha confermato quello che aspettavamo, confermando l'equivalenza fra l'accertamento civile e quello penale del falso. Ha però scelto di non decidere al posto del Tar, ma di rinviare a quel tribunale, che non si era ancora espresso perché attendeva l'esito del civile". Così l'ex presidente del Piemonte Mercedes Bresso spiega la sentenza pronunciata dal secondo grado della giustizia amministrativa sulla elezioni regionali 2010. "Il processo civile - ha sottolineato Bresso in conferenza stampa con i suoi legali - è ancora alle prime battute, quindi la dichiarazione di equivalenza con il penale ci dice che possiamo sperare di arrivare a una conclusione in tempi ragionevoli".
 
"Subito dopo la pausa estiva - spiega - chiederemo al Tar di pronunciarsi, e poiché è presumibile che questo deciderà di attendere il terzo grado del processo penale, dovremo aspettare il pronunciamento della Cassazione. Ci rivolgeremo quindi innanzitutto alla Cassazione, chiedendo di tenere conto dei tempi, che in materia elettorale sono fondamentali".
 
"Il Tar poi si pronuncerà, e la sentenza sarà naturalmente ricorribile. Ma il Consiglio di Stato ha già detto quello che pensa, nel merito la questione è evidente. Le elezioni sono nulle perché viziate da una lista determinante per il risultato, che è stata dichiarata nulla. La sentenza penale infatti ha chiaramente dimostrato che le liste sono state falsificate. E il presidente del tribunale - osserva - non poteva non sapere, perché Giovine nel passato è andato a processo due volte per fatti analoghi, in un caso, a Porte, provocando l'annullamento delle elezioni comunali". "Il processo penale - ricorda Bresso - è arrivato a due terzi del cammino. La nostra opinione e speranza è quindi che si possa tornare a votare per le regionali in concomitanza con le politiche del prossimo anno".
 
(ANSA)

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