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Ken Loach, il regista contro 'i padroni', irrompe sulle comunali di Torino e sceglie il candidato comunista

"I lavoratori hanno bisogno di leader affidabili"

Non è la prima volta che Ken Loach si interessa di questioni torinesi. Già nel 2012 il regista britannico aveva scompigliato gli ambienti cittadini, all'epoca la sua battaglia era stata in sostegno dei lavoratori precari del Museo del Cinema di Torino; oggi invece dice la sua sulle prossime elezioni comunali del 3 e 4 ottobre. 

Se Ken Loach avesse la residenza a Torino voterebbe Angelo D'Orsi. Il cineasta lo dice senza troppi fronzoli perché "In tutta Europa, i lavoratori affrontano insicurezza e sfruttamento crescenti. Hanno bisogno di leader affidabili di cui fidarsi", scrive nel messaggio che ha inviato al candidato comunista, che è sostenuto da tre liste: Sinistra in Comune, Potere al Popolo e PCI. 

"La classe operaia costruisce partiti politici per assicurarsi una vita sicura e dignitosa, un lavoro decente, un salario equo, condizioni di lavoro sicure, una casa, assistenza sanitaria in caso di malattia, istruzione per i propri figli, una pensione adeguata in vecchiaia e così via", continua Loach, "Tutto questo per poi scoprire che i loro partiti sono guidati da chi rappresenta gli stessi interessi dei padroni". 

Tornano così prepotentemente i temi che Loach narra anche attraverso la sua produzione cinematografica e che già lo hanno fatto conoscere qui a Torino. Fece scalpore infatti quando nel 2012 rifiutò di ritirare il Gran Premio Torino per il film “La parte degli angeli” al Torino Film Festival in segno di solidarietà ai lavoratori del Museo Nazionale del Cinema. "Ken Loach non è solo un grande regista, ma un autentico intellettuale militante, uno straordinario osservatore critico della realtà del capitalismo nella sua forma più estrema e brutale del neoliberismo che proprio in Inghilterra si è imposto per primo, con effetti devastanti sulla popolazione, eccettuate le classi dirigenti", ha spiegato Angelo D'Orsi.


 

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