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Elezioni comunali 2021

Elezioni amministrative, è Ivano Verra il candidato sindaco per Torino di Italexit

"Oltre la destra e la sinistra, per un vero cambiamento"

E' Ivano Verra il candidato sindaco di Italexit, il partito di Gianluigi Paragone, per Torino, alle prossime elezioni amministrative in autunno. Cinquantasette anni, architetto e impegnato da anni nel settore Beni Culturali, Verra scende in campo facendosi portabandiera dello slogan "Oltre la destra e la sinistra, per un vero cambiamento": una proposta capace di superare la vecchia dicotomia e di dare un nuovo slancio alla città. In nome della coerenza e del coraggio innanzitutto, due punti fondamentali su cui il candidato alla poltrona di sindaco del capoluogo sabaudo non intende transigere. 

Coerenza, un valore fondamentale

"Oggi Torino è una città dormitorio - spiega - che presenta le stesse problematiche di cinque anni fa: l'attuale amministrazione non ha fatto nulla per la cittadinanza o per la piccola industria locali. La forza politica che governa la città si è presentata alle elezioni del 2016 in un modo ma lungo la strada ha perso la rotta. Per noi invece la coerenza è un valore e vogliamo promuovere l'identità torinese". 

Nato e cresciuto a Torino, Verra crede in "una strategia territoriale e sociale proiettata verso il futuro, con un intervento attivo dell'amministrazione locale nel sostenere e restituire dignità a chi è stato abbandonato". Italexit si presenterà alle elezioni in Comune con Verra e sicuramente in Circoscrizione 6, mentre per tutte le altre si stanno definendo i candidati che dovranno in primis - come sottolineano i referenti - 'conoscere bene il territorio'. 

Ecosistema Torino

Italexit, che non è disponibile a forme di collaborazioni con altri partiti, ma che si presenterà alle urne con almeno una lista a sostegno, si propone di dare voce alla città, dalle periferie al centro: una sorta di 'ecosistema Torino' dove tutti i soggetti che lo compongono - cittadini, commercianti, artigiani... - agiscono insieme per uscire dallo stallo, per superare le problematiche sociali, economiche e lavorative secondo la logica 'siamo sulla stessa barca', in nome di un senso di appartenenza e sicurezza. Un ecosistema Torino basato fondamentalmente sul lavoro, il commercio locale, la sicurezza, l'innovazione e l'urbanistica.

"Dagli anni 80 a oggi l'Italia è in declino - spiega Luciano Bosco, referente Italexit regionale -. Nel 1980 era la quarta potenza mondiale, oggi si ritrova al 14° posto. E Torino che è stata la patria dell'innovazione, oggi ha perso quasi tutto. Noi ci opponiamo a tutto questo, vogliamo proporre qualcosa di nuovo nel paese e ci contrapponiamo a destra e sinistra che ormai sono diventate due facce di una stessa medaglia".

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No Europa

Tutto questo senza dover dipendere economicamente e politicamente dall'Europa: il recovery fund viene visto da Italexit sostanzialmente come una forma di commissariamento: " I soldi di Bruxelles non sono soldi gratis - aggiunge Roberto Mossetto, referente Italexit per la città di Torino -: noi crediamo che Torino e i torinesi abbiano le capacità di uscire da questo stallo senza dover dipendere dall'Europa e per fare questo è necessario valorizzare il concetto di comunità".

  

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