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Eletto Presidente di Circoscrizione con il PD, si candida con Damilano: gli ex alleati chiedono le dimissioni

La scelta di Davide Ricca ha fatto molto discutere

"Davide Ricca deve dimettersi da Presidente della Circoscrizione 8", a chiedere il passo indietro all'ex esponente di Italia Viva sono i partiti di centrosinistra che lo hanno sostenuto negli ultimi cinque anni. Lo fanno dopo la sua decisione di abbandonare il centrosinistra per correre alle prossime elezioni comunali con Paolo Damilano. 

Ha fatto molto rumore e discutere la decisione di Ricca di abbandonare il centrosinistra per passare al centrodestra. Alcuni, commentando i suoi post su facebook, gli hanno addirittura dato del 'traditore'. Lui, cresciuto nell'associazioni cattolico, ha debuttato in politica nell'asinello di Romano Prodi, per poi continuare il suo percorso politico nel Partito Democratico e in Italia Viva, quando Matteo Renzi abbandonò il maggior partito del centrosinistra. 

Una vita dunque nel centrosinistra, che ha deciso di abbandonare per sostenere Paolo Damilano, imprenditore scelto da Matteo Salvini quale candidato sindaco del centrodestra per Torino. Questa decisione alla base della richiesta di dimissioni avanzate dai suoi ex alleati del centrosinistra in Circoscrizione 8. 

"Essendo venuto meno il rapporto di condivisione politico-programmatico che aveva portato alla sua designazione a Presidente della Circoscrizione 8 alle elezioni amministrative del 2016, i gruppi consigliari e politici del Partito Democratico, della Lista Civica e dei Moderati chiedono formalmente le dimissioni immediate del Presidente Davide Ricca", scrivono in una nota, "Dimissioni che siamo certi rassegnerà con sollecitudine, conoscendo e avendo avuto modo di apprezzare in passato la sua correttezza politico-istituzionale ed onestà intellettuale".

Davide Ricca dal canto suo respinge e rimanda al mittente la richiesta specificando che per questo ultimo mese il Presidente di Circoscrizione è chiamata a gestire l'ordinaria amministrazione. "Sono contento che le critiche che mi sono giunte in queste settimane hanno posto in questione il mio posizionamento a sostegno della candidatura di Paolo Damilano e non l’operato amministrativo della Circoscrizione in questi anni", scrive in una nota stampa. 

"Non capisco in cosa si differenzi la mia scelta rispetto a quella fatta nel 2016 all’ex Presidente della Circoscrizione 8, a cui va la mia personale stima, che decise in quella tornata elettorale di candidarsi sindaco contro Piero Fassino e contro la coalizione di centrosinistra. Fu comunque in grado di espletare le attività di ordinaria amministrazione fino a fine mandato e non ricevette alcuna richiesta di dimissioni".
 

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