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Elezioni a Torino, il centrosinistra al bivio: per vincere accordo con i grillini o con i renziani

Prevista una riunione di coalizione

È servito a guardarsi in faccia e fare chiarezza sul alcuni punti. Ieri - mercoledì 16 giugno - intorno all'ora di pranzo i quattro candidati alle Primarie del centrosinistra - Stefano Lo Russo, Francesco Tresso, Enzo Lavolta e Igor Boni - si sono riuniti attorno a un tavolo per discutere del futuro e per trovare una sintesi politica da presentare alla coalizione di centrosinistra. L'obiettivo era quello di definire i confini della coalizione di centrosinistra, che ancora non sono così chiari. Al momento lo schieramento è composto da Partito Democratico, Moderati, Sinistra Ecologista, Radicali, Verdi e dalla componente civica guidata da Tresso. 

Stefano Lo Russo, il vincitore delle Primarie e candidato sindaco, il giorno dopo la vittoria si era detto convinto che fosse necessario allargare il campo della coalizione ai riformisti riferendosi a Italia Viva e Azione. Gli ex renziani e gli uomini capeggiati da Carlo Calenda infatti non hanno ancora detto apertamente se cercheranno un accordo con il centrosinistra oppure con il centrodestra. Un nodo che dovrà essere sciolto a breve e che potrebbe scatenare una piccola reazione a catena. I cosiddetti riformisti in questi mesi su un punto sono stati abbastanza chiari: loro non prevedono alcuna alleanza con il Movimento 5 Stelle, neppure nelle circoscrizioni. 

Quest'ultima ipotesi - quella di un accordo con i grillini per candidature uniche in alcune circoscrizioni - però sarà discussa domani - venerdì 18 giugno - durante una riunione che terranno i partiti che attualmente compongono la coalizione di centrosinistra. Sì, perché, se analizzate, un primo dato le Primarie di sabato e domenica scorsa lo hanno rivelato: il centrosinistra da solo rischia di non vincere contro il centrodestra sia al primo turno, sia a un eventuale ballottaggio. 

È per questo che, calcolatrice alla mano, i partiti della coalizione guidata da Stefano Lo Russo dovranno immaginare lo scenario più credibile per contendere al centrodestra la Città di Torino. Sarà necessario dunque convincere i riformisti a stare in coalizione e valutare attentamente il peso che possono portare al centrosinistra in termini di voti. Ma allo stesso tempo, per sperare di avere l'appoggio dei 5 Stelle in un eventuale ballottaggio, un accordo politico (almeno nelle circoscrizioni) pare inevitabile. 

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