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Un comunista dalla parte di Lo Russo: ecco perché l'indicazione di voto di D'Orsi non è poi così strana

Verso il ballottaggio

Se non fosse stato per Angelo D'Orsi, Stefano Lo Russo avrebbe vissuto una campagna elettorale in completa solitudine. Scherzando qualcuno li potrebbe definire addirittura la più affiatata coppia della campagna elettorale. Una coppia che ha avuto modo di conoscersi e formarsi durante quella decina di dibattiti pubblici che hanno sostenuto l'uno contro l'altro. 

Sì, perché dove non c'erano Paolo Damilano e Valentina Sganga, il candidato del centrosinistra trovava sempre il docente comunista. E sarà stato proprio durante quei dibattiti che tra i due potrebbe essere nata quella stima che ha portato Angelo D'Orsi ha esporsi così tanto da esprimere una dichiarazione di voto personale a sostegno di Lo Russo per il prossimo ballottaggio del 17 e 18 ottobre. 

Una dichiarazione di voto che viene palesata e spiegata in un lungo post che il docente pubblica sulla sua pagina facebook: "Personalmente non accetterei mai un invito all’astensione, e votare Damilano sarebbe improponibile", scrive D'Orsi che poi spiega come nella coalizione di centrosinistra sia presente la sinistra che portò Airaudo in Comune nel 2016 e che con essa si può dialogare. E da Sinistra Ecologista arriva l'apprezzamento alle parole di D'Orsi e la rassicurazione che quella parte di centrosinistra condivide con lui "valori, orizzonti e riferimenti". 

Infine il punto più interessante: "Ho rilevato che lo stesso Lo Russo nel corso della campagna ha raccolto alcuni punti del mio programma, il che, al di là delle astuzie elettorali, mi pare un fatto di cui tener conto". Ed è qui che le numerose ore di dibattito trascorse a confrontarsi sui più disparati temi e davanti a differenti pubblici può aver creato quella affinità 'elettiva' che ha spinto D'Orsi ha riconoscere in Lo Russo un avversario politico con il quale discutere. "Tradimento", urlano però i compagni di Potere al Popolo che non riservano alcuno sconto al professore comunista. 

"Ci aspettavamo maggiore serietà dal professore e che non si rimangiasse in neanche 48 ore ogni accordo preso, ci siamo sbagliati ma su questo non possiamo transigere", scrive in una nota Potere al Popolo, "Quelle che si presentano al ballottaggio sono due parti dello stesso comitato d’affari che da decenni si spartisce ogni occasione speculativa nel nostro paese e che ha portato avanti negli anni le peggiori politiche di macelleria sociale peggiorando le condizioni delle classi popolari. Oggi il Partito Unico degli Affari è ancora più visibile, dato che siede felicemente all’interno del governo di Draghi e di Giorgetti".

In tutto questo Stefano Lo Russo non tira per la giacchetta nessuno, ma guarda agli elettori che spesso sono al di fuori delle logiche che animano il dibattito all'interno dei partiti: "Io sono convinto che nella piattaforma politica del centrosinistra ci siano molti temi su cui l'elettorato di altri candidati, può trovare una maggior vicinanza. Auspico che tutti questi elettori possano venire a dare forza al progetto del centrosinistra", spiega il candidato del centrosinistra. 

Ambiente, diritti civili, lavoro, lotta alle diseguaglianze e politiche per i giovani sono i temi sui quali fare leva: "Sono tutti elementi che a mio modo di vedere possono rappresentare un buon punto di consenso anche per quella parte di elettorato che rispetto a un programma che è quello della destra di Salvini e Meloni, che qua è impersonificato da Damilano, in realtà possono venire a dare forza alla nostra visione di città".

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