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Elezioni comunali 2016

Sicurezza, innovazione e lavoro: i candidati a sindaco a confronto all’Unione Industriale

I sette, su diciassette, aspiranti alla poltrona di primo cittadino hanno dibattuto su carenze e prospettive della città. Scintille fra Rosso e Napoli, entrambi candidati del centro destra

E’ stato un confronto ricco di numeri, in perfetto stile sabaudo, non privo di qualche spunto polemico, quello svoltosi lunedì sera fra sette dei candidati a sindaco all’Unione Industriale di Torino. Organizzato dal Gruppo Giovani di Confindustria, l’incontro è stato moderato da Gianluca Gobbi, direttore di Radio Flash e sintetizzato graficamente dai due inventori dell’agenzia di comunicazione Rubra che hanno disegnato, in tempo reale, i concetti espressi dai candidati nei tre minuti di tempo concessi ad ognuno per rispondere a tre diversi gruppi di domande. 

Alberto Barberis, presidente del Gruppo Giovani, ha chiesto a tutti quale visione hanno della città in vista del 2025, partendo dal drammatico dato del 38% di disoccupazione giovanile. “Vogliamo una città più trasparente e meritocratica - afferma Chiara Appendino per il Movimento 5 stelle -. Per questo la nostra proposta è stanziare 5 milioni di euro per inserire i giovani nelle PMI e contribuire anche a gestire il passaggio generazionale. Poi c'è la sburocratizzazione del sistema comunale da fare in 4 anni”. 
Il candidato sindaco uscente, Piero Fassino, ribadisce di voler continuare a cambiare la città che attraverso ricerca, innovazione e tecnologia sta mutando aspetto profondamente grazie all'economia della conoscenza.
Qualità della casa e lavoro, puntando sul turismosono le priorità per Alberto Morano, mentre Osvaldo Napoli attacca la politica del governo sull’immigrazione ritenendola miope sul lungo periodo e insufficiente lo stanziamento di 500 milioni per le periferie. 
C’è poi la visione “diversa perché frutto di un’appartenenza comunista attuale” di Marco Rizzo che, a differenza di altri candidati, non crede nel turismo poiché: “Torino non può essere Disneyland e avere un sacco di posti per turisti”.
Roberto Rosso si scaglia invece contro il “Sistema Torino”, ovvero quella realtà della città dove i cognomi pesano più delle competenze e dove i dipendenti comunali, stimati in diecimila, sono troppi e vanno ridotti”. Su questo aspetto arriva, puntuale, la replica di Fassino che fa notare come il “piano organico dei dipendenti cinque anni fa fosse di 12 mila persone e oggi ne conta 9.900, quindi delle riduzioni sono già state fatte”.

Non mancano nemmeno le scintille fra i due candidati del centro destra Rosso e Napoli. Quest’ultimo fa notare al rivale che: “Non ho cambiato 3 o 4 partiti in questi anni e avendo fatto 27 anni il sindaco so come si fa a creare reddito per i cittadini”. 

Non solo lavoro, ma soprattutto sicurezza è la parola scelta da molti candidati come quella più immediata e importante da privilegiare in caso di vittoria. “E’ la necessità che i cittadini sentono di più – afferma Appendino-, perché la città è scesa dal 43esimo al 55 posto per qualità di vita. Possiamo risolvere il problema con il coordinamento delle forze dell'ordine e con il vigile di quartiere”. 
Morano, che ha incontrato tante persone scippate anche in pieno centro, sostiene che si deve puntare a contrastare l’illegalità, mentre Rizzo fa una riflessione sull’importanza “della cultura della legalità, che va riscoperta anche fra le singole persone”. Rosso invece propone una telecamera per condominio e di puntare maggiormente sull’orgoglio italiano invitando a smetterla con “il razzismo alla rovescia”.

Per Napoli “Se c'è lavoro c'è sicurezza, per questo serve un piano strategico nuovo anche fra le generazioni”. Fassino, invece, sceglie l’innovazione: “Bisogna continuare a puntare sull’economia della conoscenza dal momento che, dati della Camera di Commercio alla mano, c’è una ripresa del 2% grazie alla crescita di auto motive, meccatronica e dell’eccellenza nella ricerca che ruota attorno al mondo del Politecnico e dell’Università”.
 

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