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Elezioni politiche 25 settembre 2022 Centro / Piazza Palazzo di Città

Fratelli d'Italia contro +Europa: "Vogliono legalizzare la cannabis e le adozioni gay"

Lungo botta e risposta a distanza tra Elena Chiorino (FdI) e Riccardo Magi (+Europa)

Primo giorno di campagna elettorale e primo scontro tra candidati torinesi sul tema dei diritti. A punzecchiarsi a distanza sono stati Elena Chiorino, assessora regionale e candidata di Fratelli d'Italia, e Riccardo Magi di +Europa; entrambi sono candidati all'uninominale a Torino nel territorio delle circoscrizioni 1, 2, 7,e 8. 

Tutto ha inizio a Roma dove +Europa, che è in coalizione con il centrosinistra, nella giornata di ieri - martedì 23 agosto - ha presentato il proprio programma elettorale. In quel contesto Magi ha spiegato: "Nel nostro programma gli elettori troveranno l'avanguardia: la legalizzazione della cannabis che avendo come modello Usa e Canada ha consentito l'emersione di un mercato legale. La legalizzazione dell'eutanasia, il matrimonio egualitario e l'adozione anche per le coppie gay". 

Apriti cielo. Parole che non sono piaciute affatto alla candidata di Fratelli d'Italia: "Il primo vagito di Magi, candidato nell'uninominale a Torino, suona stridulo ed è la riprova del suo talebanesimo ideologico e culturale distante dalla concretezza torinese", che poi ha aggiunto, "Magi invoca legalizzazione delle droghe, eutanasia e adozioni gay. Torino attende risposte in termini di piano industriale, occupazione, formazione, costi energetici, caro bollette, sicurezza. La concretezza torinese respingerà il marziano Magi". 

Parole, quelle della Chiorino, che non hanno convinto per nulla il candidato del centrosinistra: "La concretezza torinese è pienamente soddisfatta dal programma di Più Europa che abbiamo presentato stamattina con Carlo Cottarelli", ha ribattuto Magi, "Un programma in grado di realizzare le migliori opportunità di crescita e di riforma in totale continuità con l'azione del governo Draghi. Non stupisce che gli esponenti di Fratelli d'Italia non lo comprendano dal momento che non hanno mai votato a favore del PNRR nel Parlamento italiano cosi come in quello europeo e hanno osteggiato quell'azione di governo trascinandosi dietro anche il centrodestra che era in maggioranza e precipitando il Paese in una crisi irresponsabile che danneggia famiglie e imprese".
 

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