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La sfida di Appendino a Meloni: "A Dio, patria e famiglia contrapponiamo diritti, giovani e ambiente"

L'ex prima cittadina è stata eletta in Parlamento

Un anno dopo la sua ultima conferenza stampa da sindaca di Torino, Chiara Appendino è nello stesso hotel del centro città. Questa volta però non è un momento per chiudere un ciclo, ma per aprirne uno nuovo. L'ex prima cittadina è diventata onorevole e, insieme a Antonino Iaria ed Elisa Pirro, rappresenterà il Piemonte per il Movimento 5 Stelle in Parlamento. 

"A Dio, patria e famiglia, che è lo slogan di Giorgia Meloni, contrapponiamo diritti, giovani, ambiente e giustizia sociale. Questo è il Paese che vogliamo costruire. Lo abbiamo fatto e lo abbiamo fatto qui a Torino e su questo ci batteremo", spiega Chiara Appendino, "Ovviamente ci sono anche questioni territoriali e io sarò sempre in prima linea pronta a collaborare con tutte le forze politiche, con il sindaco e con il Governo per cercare di fare in modo che il territorio possa avere le risorse necessarie per ripartire". 

È preoccupata da questo centrodestra? "Sì, per il semplice motivo che in un Paese civile si dovrebbe parlare di fare passi avanti e non di mantenere quel che c'è. Penso alla legge che riconosce i figli delle coppie omogenitoriali, serve una legge; penso al tema dell'aborto cui Meloni ha fatto molta confusione. Sono temi su cui sono molto preoccupata e sono temi su cui sarò in prima linea. Il Paese deve fare passi in avanti". 

Come commenta il risultato del Movimento? "Ci davanto per morti e invece siamo il terzo partito in Italia, primi al sud, al nord abbiamo fatto doppia cifra. Qui abbiamo fatto il collegio plurinominale con il miglior risultato del nord. Questo significa da un lato opposizione dura e intransigente e dall'altro significa che avremo una grande responsabilità nel ricucire la faglia nord-sud, nel porre i temi delle attività produttive e poi spiegare meglio la nostra proposta politica di Paese che riguarda reddito di cittadinanza e super-bonus, ma anche impresa e abolizione Irap". 

Ha mai messo in discussione la sua permanenza nel Movimento? "Il momento più difficile dal lato umano è stato quello della scissione perché persone cui ero molto legata hanno deciso di lasciare la nostra comunità politica, ma credo che il Movimento abbia una funzione sociale molto forte e io sono orgogliosa di farne parte". 

Avete il compito di creare un'opposizione nel Paese al centrodestra, con chi? "Noi abbiamo un'agenda molto chiara che abbiamo posto anche al Governo Draghi che non ha voluto ascoltare. Ambiente, giovani e diritti, questi sono i nostri temi e su questi ci confronteremo in Parlamento con chi lo vorrà fare sugli atti". 

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