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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Moncalieri

Moncalieri, Luca Salvatore: "Il nostro comune ha bisogno di efficienza e rilancio"

L'intervista a Luca Salvatore, candidato del Movimento 5 Stelle di Moncalieri, in cui racconta e spiega la storia del gruppo di attivisti, il futuro del Comune e qualche commento sull'attuale governo e le scelte fatte dalle amministrazioni nel passato

Il Movimento 5 Stelle a Moncalieri si presenta per la prima volta nella corsa elettorale per la carica di primo cittadino del quinto Comune piemontese. Il portavoce e candidato sindaco del cinque stelle è Luca Salvatore: ingegnere laureato al Politecnico, dipendente comunale a Torino, dove ha ottenuto il posto attraverso un concorso pubblico, marito, tennista e moncalierese. 

Il suo nome è uscito fuori dal confronto tra gli attivisti e i simpatizzanti del movimento attraverso un metodo di scelta a cui la politica ancora non ci ha abituati. Infatti ad investirlo del titolo di portavoce sono stati gli stessi attivisti che non hanno dovuto scegliere tra una rosa di nomi il loro candidato sindaco. Per nominare Luca Salvatore gli attivisti hanno proposto una lista di nomi, ognuno la sua, e poi da queste si sono effettuati i conteggi numerici da cui è uscito il nome dell'ingegnere 34enne di Borgo Mercato. 

TorinoToday: "Siete per la prima volta impegnati nelle elezioni del primo cittadino di Moncalieri. Avete chiaramente una visibilità minore rispetto ai vostri avversari e il terreno web sembra ancora poco esplorato dai moncalieresi. Come vi state preparando a questo appuntamento importante, nel 2010 avevate deciso di non partecipare e oggi siete invece qui a cercare di ottenere il miglior risultato possibile. Può spiegarci le sensazioni che avete e come percepite la situazione attuale?

Luca Salvatore: "Si abbiamo deciso nel 2010 di non partecipare alle elezioni per motivi legati al rispetto dei nostri elettori: non eravamo sufficientemente preparati. In questi anni abbiamo studiato i lavori del Consiglio comunale, abbiamo analizzato e imparato a comprendere il lavoro che viene fatto dalla amministrazione. Ci sembrava giusto essere preparati prima di affrontare un percorso così impegnativo. Certo siamo piccoli e non abbiamo la visibilità di chi governa o di chi ha passato anni gloriosi nel mondo dello sport, ma in parte pensiamo che la bassa visibilità spesso sia legata anche ai nostri temi che non piacciono proprio a tutti". 

TT: "In che senso?"

LS: "Prendiamo il caso delle ex aree industriali, più nello specifico possiamo prendere ad esempio il caso Dea. Quando tra il 2005 e il 2006 la Regione Piemonte promosse il progetto casa per rilanciare l'edilizia abitativa nelle ex aree industriali il nostro consiglio comunale aderì, quasi in modo unanime, al progetto. Si parlava di case, di edilizia abitativa, e nessuno si oppose a questo sottolineando come ci si trovasse di fronte ad un cimitero e di quanto quella zona della città avesse bisogno di altro piuttosto che nuovi palazzi. Bene all'epoca tutti votarono a favore, ma poi quando si scoprirono i nomi dei costruttori probabili allora le opposizioni dissero di essere contrarie e definirono il progetto come uno scempio. Ecco intendo dire che queste vicende bisogna conoscerle, prima di proporsi per il cambiamento è necessario sapere cosa è stato e non è stato fatto negli anni"

TT: "Trasparenza, sembra che sia questo un punto sul quale siete molto critici"

LS:" Certo perché i cittadini non dovrebbero essere costretti a studiare i documenti. Non è sempre così semplice capire da un documento ufficiale cosa ci sia dietro una scelta amministrativa. La legge sulla trasparenza è un ottimo punto di partenza, ma dovrebbero essere gli amministratori a rendere comprensibile ciò che fanno": 

TT: "Tra i temi caldi per chiunque voglia governare un Comune c'è sicuramente la scuola primaria e tutto il complesso sistema di servizi che gli gravita intorno. Dalle mense agli edifici scolastici, cosa proponete agli elettori?"

LS: " Un Comune non ha poteri sulle scelte educative e i programmi che sono di dipendenza ministeriale, però può sicuramente lavorare sugli aspetti più pratici della vita a scuola. Partendo dagli edifici scolastici la nostra idea si basa su interventi semplici che possano dare il giusto contributo al miglioramento dei luoghi dove i nostri figli passano la maggior parte del tempo. Pensiamo ad un efficientamento energetico nelle scuole attraverso le esperienze già maturati in altri comuni. Prendiamo in considerazione le Esc, energy saving company, che si avvalgono di piccoli professionisti del territorio per sviluppare progetti di efficientamento energetico. Un punto che riesce ad unire scuola e lavoro sul territorio creando vantaggi competitivi per tutto il sistema cittadino.

Sulla scuola poi c'è un altro punto importantissimo su cui non si possono fare sconti: la mensa. Siamo in una condizione ormai di interessi meramente economici. Gli appalti sono lottizzati, in questo caso delle mense abbiamo avuto tre lotti, e non viene mai premiata l'azienda che utilizza prodotti biologici, il km zero e altri importanti elementi anche educativi: a vincere è sempre chi fa l'offerta più bassa. Non si può pensare di risparmiare sulle salute dei bambini, sono altri i costi da tagliare"

TT:" Sul taglio dei costi appunto. Si fa sempre un gran parlare di riduzione della spesa e diminuzione dei costi. ma in senso pratico come vi ponete di fronte a questo annoso problema?"

LS: "Siamo convinti che prima di tutto si debba ragionare in termini di efficienza e per farlo non possiamo pensare a tagli lineari e netti che non fanno altro che creare ulteriori disagi. Pensiamo che essere efficienti significhi mantenere i servizi spendendo meno e recuperando risorse da impiegare in altro modo. Per essere concreti: ogni anno il Comune di Moncalieri paga 200mila euro ad una società di Milano, l'Aipa, che ha l'incarico di esigere le imposte sulle insegne dei locali commerciali. Ci chiediamo come mai non sia possibile internalizzare questo costo, utilizzando risorse interne ai tecnici del Comune, e utilizzare quei 200mila euro per abbassare il costo dell'imposta. Questo sarebbe non solo un modo per tagliare le spese, ma anche un piccolo incentivo per i commercianti che potrebbero investire diversamente questo denaro".  

TT: "Commercio e commercianti: storicamente una delle forze economiche di Moncalieri che sembra andare sempre più verso la disfatta. Insomma i tanti centri commerciali stanno in qualche modo rendendo difficile la vita ai negozi di quartiere. Come pensate di dare slancio al commercio cittadino?"

LS: "Siamo uno dei comuni con la più alta densità di centri commerciali in tutto il Paese e gli effetti mi sembrano sotto gli occhi di tutti. Certo adesso che sono aperti nessuno chiede di chiuderli, ma perlomeno chiediamo che non ne vengano aperti altri e si trovi un modo diverso di investire a Moncalieri. 

Si può intervenire su diversi fronti per rilanciare il commercio in città, ma non si tratta solamente di misure economiche e fiscali. Si tratta innanzi tutto di una visione di insieme. Trovo assurdo che il quinto Comune del Piemonte non abbia un museo, una galleria d'arte o esposizioni che possano essere inserite all'interno dei percorsi culturali piemontesi che ogni anno portano a Torino e in regione milioni di turisti. 

Ci chiediamo perché il turismo non possa essere un modo per rimettere in moto l'economia del nostro Comune: qualche anno fa fu presentato il progetto Corona Verde che avrebbe unito tutte le residenza sabaude all'interno di un percorso ciclabile e turistico, ma la nostra amministrazione ha deciso di perdere questa occasione e i relativi fondi messi a disposizione accampando una serie di scuse. Se non proviamo a ripartire dal turismo, con i nostri tre castelli, le storiche scuole del centro, i personaggi storici di Moncalieri non possiamo pensare ad un futuro anche culturale per questa città. 

Per il rilancio del commercio però non bisogna dimenticare anche la possibilità di raggiungere le zone commerciali naturali. Moncalieri in qualche misura è un poi' tagliata fuori dal sistema di trasporti cittadino. Ci stiamo preparando a ricevere la stazione della metro di piazza Bengasi, ma da quel punto in poi come arrivare in città. Insieme ai consiglieri regionale del Movimento stiamo facendo una proposta per allargare la zona urbana dei trasporti fino a Moncalieri per evitare che si continuino a pagare prezzi molto alti per gli abbonamenti ai bus validi anche nella nostra città. Certo sono progetti a lungo termine, che guardano a dopodomani. 

TT: "Passando ad un terreno squisitamente politico: come vede i vostri avversari in città?"

LS: "Non amo particolarmente parlare di cosa succede in casa di altri, ma sul centro sinistra posso rilevare solo una evidente divisione interna. Uno scontro che in questi anni non ha mai permesso di capire chi fosse realmente a governare. Se decidi di correre alle primarie, anzi prima di annunciare la candidatura alle primarie, mi sarei aspettato delle dimissioni per mettere in chiaro che esisteva un grande disaccordo con il sindaco. La cosa che mi dispiace di più è però il costo che si viene a creare per il cittadino costretto ad un governo in stallo. 

Sul centro destra penso che abbiano fatto spesso una falsa opposizione. Ho visto tropo spesso strane assonanze tra chi governa e chi si oppone. Non commento la scelta del candidato sindaco, persona per bene ed onesta, ma non capisco perché scegliere un uomo non proprio giovanissimo in una città dove abbiamo un grande bisogno di pensare ai prossimi venti anni.  

TT: "Grazie"

LS:"Grazie a voi"

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