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Elezioni comunali 2011

Fassino chiama a raccolta i grandi sindaci d'Europa. E Bersani scrive ai torinesi

Dibattito pubblico ieri con i primi cittadini di Parigi, Betrand Delanoe, e di Bruxelles, Freddy Thielmans, oltre a Chiamparino e Veltroni. Il segretario del Pd scrive una lettera aperta

Si avvicinano le elezioni comnuali 2011 in cui i torinesi sceglieranno il successore di Sergio Chiamparino, e Piero Fassino, candidato del centrosinistra, favoritissimo nei sondaggi delle scorse settimane, ha chiamato a raccolta alcuni sindaci di grandi città europee per fare il punto sulle esperienze più avanzate e trarre spunti per la futura amministrazione del capoluogo piemontese. Il tema di come la vita delle città cambi in relazione ai cambiamenti urbanistici, sociali e culturali è stato sviscerato in un dibattito pubblico al quale hanno partecipato fra gli altri i primi cittadini di Parigi, Betrand Delanoe, e di Bruxelles, Freddy Thielmans, oltre agli italiani Sergio Chiamparino e Walter Veltroni.

Al centro, la visione condivisa da tutti gli interlocutori che una città moderna e vitale deve essere aperta e accogliente. Lo ha sottolineato per primo Delanoe, ricordando come il crogiuolo di differenze che alimentano il capoluogo francese sia innanzitutto una ricchezza da valorizzare, in grado di creare ricchezza anche economica. Lo ha affermato anche Thielmans, sottolineando con orgoglio come Bruxelles sia oggi tornata a crescere, dopo anni di fuga dalla città.

Piero Fassino ha lodato il lavoro compiuto a Torino da Chiamparino e prima di lui da Valentino Castellani, che hanno guidato la trasformazione urbana di un centro la cui popolazione è diminuita drasticamente fra gli anni Ottanta e Novanta, e la cui deindustrializzazione ha lasciato dieci milioni di metri quadrati di aree vuote. La riqualificazione da loro avviata, ha ricordato, ha saputo migliorare la qualità della vita degli abitanti e attirare i primi turisti nella storia di Torino. È nel solco di queste azioni, ha concluso, che agirà se sarà eletto sindaco.

Si espone anche il segretario del Pd Pierluigi Bersani per queste comunali. Un voto a Fassino per costruire "la Gran Torino", al Pd e allo schieramento di centrosinistra "perché queste elezioni amministrative possono dare un segnale chiaro" di "cambiamento di strada", in un Paese "dove tutto gira attorno ai problemi e alle battaglie personali del Presidente del Consiglio". E' l'appello che Bersani rivolge in una lettera inviata a tutti i capifamiglia del capoluogo piemontese. Bersani fa un elogio al lungo periodo dei doppi mandati di Valentino Castellani e Sergio Chiamparino: "Hanno saputo - scrive - rilanciare Torino e farne un esempio per tutti i Comuni d'Italia. Una grande città che un dirigente come Piero Fassino vuole fare diventare una capitale del lavoro, della cultura, della sicurezza e soprattutto della fraternità, delle donne e dei giovani". Ma c'é un "argomento in più", spiega Bersani, "Le elezioni amministrative non cambiano i governi nazionali, tuttavia - sostiene - possono e devono dare un segnale chiaro: così non si può più andare avanti. Bisogna cambiare strada e occuparsi finalmente del futuro dei nostri figli e del nostro Paese. Per questo conclude nella lettera ai torinesi - Le chiedo un voto per la sua città ma anche per il nostro Paese!".

Torino, Facce da Elezioni (II)

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