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Edilizia, 120 cantieri a rischio stop: "Necessario rimodulare e rivedere bonus e PNRR"

Sarebbero 120 i cantieri a rischio, tra questi c'è quello della superstrada che porta all'aeroporto di Caselle

In dodici anni - dal 2008 al 2020 - in Italia il settore dell'edilizia ha perso ben 600.000 posti di lavoro. Un numero che appare ancora più drammatico se si immagina che quei licenziamenti corrispondono alla chiusura di 1.200 Embraco. È questo il dato di partenza per comprendere lo stato di salute del mondo edile torinese. 

Un settore che nel 2021 ha rialzato la testa grazie al 'Bonus 110%', al 'Sisma Bonus' e al PNRR, ma che per colpa di quegli stessi provvedimenti potrebbe anche andare al collasso. Caro materiali, inflazione, aumento del costo dei carburanti e dell'energia e blocco della cessione dei crediti pongono il settore su un terreno estremamente fragile. E a tracciare la fotografia sono gli stessi costruttori dell'ANCE di Torino: "Molte gare stanno andando deserte perché i prezzi non riconoscono i costi per le imprese. È un gravissimo problema. Il sindaco ha parlato di 120 cantieri a rischio. Servono una rimodulazione e una riprogrammazione dei termini, ma non mettere in discussione le riforme che sono un presupposto fondamentale". A dirlo è Antonio Mattio, presidente dell'Ance Torino. 

Un esempio di cantiere a rischio è quello della superstrada per l'aeroporto di Caselle che si trova in corso Venezia: bloccato a 700 metri dall'arrivo. È per evitare il collasso del settore che i costruttori chiedono che i bonus governativi vengano rivisti e vengano riprogrammati i termini; inoltre è necessario un meccanismo che preveda di adeguare il prezzo dell'appalto al costo dei materiali. 

Tutto questo in un contesto generale nel quale ci sono sempre più piccole aziende che 'si spacciano per coostruttori' e il personale comincia a scarseggiare: "Abbiamo difficoltà a reperire personale", spiega Mattio, "e su questo ha inciso anche il reddito di cittadinanza". È il caso per esempio di chi vicino alla pensione ha deciso di abbandonare il lavoro per farsi traghettare verso il pensionamento dalla tesserina gialla. 

Sono tre le proposte che l'ANCE avanza: l'obbligo di chiedere alle imprese certificazione SOA per gli appalti sono i 516.000; l'applicazione del contratto di lavoro collettivo nazionale; bonus sì, ma che abbiano una durata decennale. Un modo per dare stabilità al settore e tagliare fuori tutte quelle realtà improvvisate che spesso danno vita a cantieri poco sicuri per chi vi lavora. 

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