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Caos a Moncalieri, il neo sindaco Montagna potrebbe già dimettersi

Due settimane fa è stato eletto e ora ha annunciato che potrebbe lasciare il suo posto. Nodo cruciale è la maggioranza che a quanto pare non è più con il primo cittadino. Il banco di prova è stata la nomina del presidente del Consiglio comunale

Ha dell’incredibile quanto successo nelle ultime ore a Moncalieri. Il neo sindaco Paolo Montagna è già pronto a rassegnare le proprie dimissioni ad appena due settimane della sua elezione. Motivo? Non avrebbe già la sua maggioranza, quella che 16 giorni fa lo ha portato a una vittoria forse scontata ma che ora dà evidenti segni che non è così.

Il nodo su cui si è annodato il primo Consiglio comunale della nuova legislatura è la nomina del presidente del Consiglio stesso. La proposta del sindaco Montagna è ricaduta su Diego Artuso, medico di professione, già presidente durante il governo di Roberta Meo. Un nome giudicato perfetto da tutto il Partito Democratico e che sarebbe dovuto essere nominato senza troppi problemi. E invece non è andata così. Artuso ha preso 11 preferenze, 14 un altro consigliere, Carlo Palenzona della lista civica di maggioranza.

La mancata nomina di Artuso ha spaccato la maggioranza. A votare Palenzona infatti non ci sono stati solo i partiti di opposizione, ma anche i Moderati con i suoi tre consiglieri e due consiglieri della lista civica “E’ tempo per Montagna”. Il che ha mandato su tutte le furie il sindaco e la seduta è stata sospesa per quasi un’ora. Il rientro in aula è stata una mazzata e la parola “dimissioni” detta senza problemi da Montagna.

“Solo sedici giorni fa ho e abbiamo vinto le elezioni facendo un grandissimo risultato - ha detto il neo primo cittadino -. Ci siamo riusciti riunendo anche cittadini che non ritenevano più la politica uno strumento per cambiare ciò che non funziona oggigiorno. Ci eravamo promessi di cambiare Moncalieri, ma dopo solo 16 giorni mi ritrovo a non avere la maggioranza con cui mi ero presentato al voto”. Con grande tranquillità il sindaco ha poi annunciato: “Non intendo appaltare la mia credibilità e la fiducia costruita con i cittadini a equilibri politici e amministrativi. O tornano le condizioni per governare Moncalieri e cambiare davvero questa città occupandoci dei problemi e delle opportunità o mi dimetterò e mi ricandiderò di nuovo. Non intendo salvaguardare la mia poltrona - ha concluso -. Ho un unico vincolo, la città di Moncalieri e i suoi cittadini”.

Le dimissioni annunciate convincono Palenzona a rinunciare alla nomina di presidente tra le proteste dell’opposizione che lo aveva votato. La questione non è sicuramente finita qui, ma questo sembra l’ennesimo schiaffo morale al centrosinistra e al Pd di Matteo Renzi che in poco tempo ha perso diverse certezze torinesi, ultima la città di Venaria che da poco ore è governata da un sindaco del Movimento 5 Stelle, il “prima caso” in tutto il Piemonte.

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