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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Sconfitta Bresso, il Consiglio di Stato deve attendere il giudice civile

La pronuncia della Corte Costituzionale è un duro colpo per l'opposizione e per Mercedes Bresso. Il Consiglio di Stato non potrà sentenziare prima che lo faccia il tribunale civile, rischiando di superare la consiliatura

Il Consiglio di Stato dovrà aspettare che il tribunale civile si pronunci sul procedimento del falso, per quanto riguarda la lista "Pensionati con Cota" di Michele Giovine. La Corte Costituzionale ha infatti "dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale, sollevate dal Consiglio di Stato, nella parte in cui impongono la sospensione del giudizio amministrativo in caso di querela di falso e precludono in materia elettorale al giudice amministrativo di accertare incidentalmente eventuali falsità in atti del procedimento elettorale".

L'intricata vicenda elettorale del Piemonte ruota attorno all'accertamento della validità delle 27 mila firme della lista Pensionati per Cota raccolte da Michele Giovine, che ha contribuito alla vittoria del presidente leghista raggiunta per uno scarto di soli 9 mila voti. Lo scorso giugno Giovine è stato condannato in sede penale, in primo grado, a due anni e otto mesi per aver inserito in lista candidati senza il loro stesso consenso o addirittura a loro insaputa.

COMMENTI DELLA MAGGIORANZA Di poche parole l'avvocato di Roberto Cota, Luca Procacci: "Ci avevo creduto fin dall'inizio". Qualche parola in più la aggiunge il coordinatore regionale del Pdl, Agostino Ghiglia: "Bresso paghi e si faccia da parte. Secondo Ghiglia la "protervia" di Mercedes Bresso "nel non riconoscere il verdetto popolare ha causato al Piemonte già troppi danni di immagine". Ghiglia conclude il suo intervento con una battuta in dialetto piemontese: "Cota è presidente e 'a bugia pi nen'" (che significa 'non si muove piu'', ndr).

MERCEDES BRESSO "Purtroppo la Corte non ha riconosciuto la particolarità del procedimento giudiziario in materia elettorale. Vorrà dire che per avere giustizia in caso di elezioni palesemente truccate bisognerà aspettare oltre la durata dei mandati politici": così Mercedes Bresso commenta la la decisione della Corte Costitizionale. "La Consulta - aggiunge Bresso - non ha avuto il coraggio di affermare il principio della ragionevole durata del processo nel caso di ricorsi elettorali".

"Trovo assurdo - ha ancora detto Bresso - che la giustizia amministrativa possa dichiarare l'illegittimità delle elezioni dopo molto tempo dal voto. Ci troviamo di fronte a una privazione di giustizia. Si tratta di un falso palese già accertato dal Tribunale penale di Torino, nella cui sentenza è chiara la modalità criminale della Lista a sostegno di Cota. A questo punto, come cittadino non rimane che attendere i tempi ordinari della giustizia penale e civile".

COMMENTI DELL'OPPOSIZIONE "Tecnicamente occorrerà attendere i tempi del processo civile per avere giustizia sulle firme false di Giovine, ma la realtà è che abbiamo un presidente eletto col trucco", queste le parole del Presidente dei radicali italiani, Silvio Viale, alla notizia della decisione della Corte Costituzionale. Armando Petrini, coordinatore regionale Federazione della Sinistra guarda già avanti: "Ancora più di ieri la strada maestra dell'opposizione è incalzare con fermezza Cota, senza sconto alcuno, sul merito dei provvedimenti assunti o annunciati. Per questo ribadiamo la nostra proposta di costituire un vero e proprio coordinamento delle opposizioni, tanto sul piano istituzionale quanto sul piano politico, in grado di rendere il più efficace e anche il più netto possibile il contrasto alla destra leghista e al suo becero modo di costruire consenso".

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