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Coordinamento Pride a Comune e Regione: "Stop ai rapporti con la Russia"

Gli attivisti Lgbt scrivono ad Appendino e Chiamparino in seguito alle notizie sulle prigioni per omosessuali, in Cecenia

"Interrompere immediatamente ogni rapporto commerciali e culturale della Città di Torino, la Città dei Diritti, e della Regione Piemonte con la Federazione Russa". È l'invito che le 25 associazioni del Coordinamento Torino Pride hanno rivolto, con una lettera, alla sindaca a Chiara Appendino e al presidente Sergio Chiamparino, in seguito alla notizia giunta nei giorni scorsi, sulle persecuzioni e le torture che si stanno verificando nella Repubblica Cecena, nei confronti degli omosessuali.

Come è stato rivelato dal settimanale Novaya Gazeta, e confermato da fonti internazionali attendibili, la situazione sarebbe in peggioramento. L'esistenza di "prigioni segrete" dove decine di persone omosessuali vengono trattenute e torturate e rilasciate solo in seguito al pagamento di un riscatto dei familiari, hanno spinto le associazioni a chiedere di interrompere le relazioni con la Russia " scrivendo all’Ambasciatore le ragioni evidenti di un gesto così importante". 

Gli attivisti Lgbt, nella missiva, mettono in luce anche un'altra grave discriminazione di cui sono vittima, sempre in Russia, i Testimoni di Geova. È notizia infatti che stiano perdendo il lavoro, vengano trattenuti e torturati in carcere e le confische dei beni delle loro congregazioni siano ormai all'ordine del giorno. 

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