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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Diritti Lgbt, Comune e Regione contro le parole del ministro Fontana

"In piazza per difendere le famiglie arcobaleno, se necessario"

La risposta alle parole del neo ministro alla Famiglia del Governo Conte, il leghista Lorenzo Fontana - "le famiglie gay non esistono" -, arriva forte e chiara da Comune e Regione. Marco Giusta, assessore alle Pari opportunità in Comune, difende la strada intrapresa dall'amministrazione. Torino è stato il primo comune italiano ad avviare il riconoscimento dei figli delle coppie omosessuali e quindi non farà nessun passo indietro. 

"Anche io sottoscrivo l'appello del Coordinamento Torino Pride GLBT - scrive Giusta -. Nessun dorma e nessuno resti in silenzio. Torino Capitale dei diritti, prima città in Italia che ha avviato in modo sistematico il riconoscimento dei diritti dei figli e delle figlie delle famiglie gay e lesbiche, non fa nessun passo indietro. Il resto di quello che ho in pancia e in testa lo dirò in occasione del Pride (il 16 giugno, ndr)".

La risposta del Torino Pride

Gli attivisti del Torino Pride, toccati dalle parole di Fontana, avevano infatti diffuso nelle ore scorse un comunicato stampa dove si mettevano in evidenza "gli attacchi chiari e netti verso la comunità Lgbt".  "Abbiamo fatto piccoli passi in avanti e non possiamo accettare che il faro della parità e dell'uguaglianza venga spento da chi non ne capisce evidentemente il significato, avendo instillato in questi anni odio e paura, che noi non abbiamo più da tempo". Chiedono inoltre di sottoscrivere l'ultimo manifesto che lancia il Piemonte Pride 2018, chiedendo l'affiancamento e il sostegno di tutte le istituzioni regionali e cittadine: "Lotteremo con tutte le nostre forze perchè l'oscurantismo non abbia spazio. Noi siamo cittadini e cittadine libere e pretendiamo gli stessi diritti di tutti gli altri senza se e senza ma". 

In piazza per i diritti delle famiglie arcobaleno

Anche la Regione ha voluto rispondere al ministro Fontana ed è determinata "a scendere in piazza, se necessario, per difendere la serenità delle famiglie arcobaleno piemontesi". A sottolinearlo l'assessore ai Diritti civili Monica Cerutti. "Parteciperò al Torino Pride - ha continuato - e credo che saremo in tanti. Si avvicinano tempi bui ma tutti insieme li supereremo e riusciremo a vincere". 
La Regione Piemonte ha messo a disposizione il fondo antidiscriminazione, ad oggi con una dotazione di circa 300mila euro, per sostenere le spese legali di coloro che subiranno discriminazioni per il loro orientamento sessuale.  

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