Migranti, Cirio a Claviere per incontrare i sindaci: "Serve un presidio fisso delle forze dell'ordine"
Dopo le dichiarazioni del presidente Macron, il Piemonte spera in un'apertura della Francia
"La Francia è pronta a collaborare. Oggi è un giorno importante con la dichiarazione di Macron che apre a un atteggiamento diverso della Francia sulla questione migranti,sulle aree di confine".
Così il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che ieri, lunedì 25 settembre, si è recato a Claviere, insieme ai suoi assessori alla Cooperazione internazionale Maurizio Marrone e alla Sicurezza, Fabrizio Ricca, per incontrare gli amministratori locali e per discutere dell'emergenza migranti. "Fino a oggi abbiamo denunciato l'atteggiamento della Francia che si concretizzava in respingimenti diurni e 'restituzioni notturne', ma grazie all'azione diplomatica della presidente Meloni oggi forse qualcosa è cambiato".
Il capo dell'Eliseo ha infatti recentemente affermato che "la Francia non può lasciare soli gli italiani" manifestando così la sua intenzione a collaborare con il nostro paese nell'accoglienza di chi arriva dai paesi dell'Africa subsahariana.
In questi giorni, sono centinaia i migranti che passano per Claviere e che sostano a lungo sulle panchine vicino alla chiesa. Hanno la pelle scura, arrivano da paesi dove c'è sempre il sole - dal Mali, dal Camerun, dal Sud Sudan -, mentre qui le temperature, quando cala la notte e loro tentano la disperata traversata verso la Francia, iniziano a diventare rigide e proibitive.
"Il problema dei migranti non può essere solo italiano: si gestisce a più livelli. Il contesto europeo deve farsi carico della gestione di questo problema. Ci auguriamo che da oggi questo accada: vigileremo che l'atteggiamento della francia sia effettivamente cambiato e vigileremo con monitoraggio quotidiano, grazie anche al lavoro dei sindaci sul territorio".
E conclude: "Ho chiesto al questore di Torino un presidio fisso delle forze dell'ordine specifico proprio a Claviere, all'ingresso del nostro paese. Una postazione per la quale la Regione è anche disponibile a intervenire economicamente".
