Cerutti (Sel): "Condanniamo violenza e militarizzazione della valle"
Quello al quale abbiamo assistito in aula è stato un dibattito dove tutti parlano, ma nessuno più si ascolta: francamente un triste spettacolo al quale ormai assistiamo da tempo e che non ci ha mai appassionato.
Noi siamo convinti che sia necessaria una presa di posizione da parte della politica contro la violenza che spesso si genera attorno a noi, ma siamo anche determinati nel ribadire la non opportunità alla realizzazione della linea ad alta velocità Torino-Lione. Per questo motivo abbiamo accolto l'appello rivolto al Consiglio regionale del Piemonte dal Procuratore Capo della Repubblica di Torino, Gian Carlo Caselli, presentando un nostro Ordine del Giorno a riguardo.
Non abbiamo voluto aderire al documento presentato dall'Ufficio di Presidenza perché non crediamo si possa asserire, come recita il testo che ci è stato sottoposto, che l'opera nasca da un percorso che, in un processo democratico di partecipazione, ha coinvolto le popolazioni locali.
Crediamo che sia necessario riprendere il dialogo e la discussione con la popolazione locale e le amministrazioni, accogliendo l'appello dei 22 amministratori della Valsusa. Siamo convinti che il dissenso debba essere espresso nel merito delle questioni perseverando nell'evidenziare cosa rende inopportuna la linea ad alta velocità Torino-Lione. Cogliamo l'occasione per chiedere di riavviare al più presto il confronto tra le diverse anime politiche che stanno affrontando la questione.
Noi condanniamo la violenza, ma allo stesso tempo condanniamo anche la militarizzazione della Val di Susa.