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Politica Centro / Piazza Carignano

Affidi, la Regione apre a un confronto: a marzo il tavolo per migliorare il ddl

Ma le opposizioni non arretrano: "L'assessora è inadeguata"

La Regione Piemonte, dopo la polemica dei giorni scorsi innescata a proposito del ddl Allontanamento zero sugli affidi, ha deciso di aprire un tavolo di confronto. L'assessore alle Politiche della famiglia Chiara Caucino, finita nell'occhio del ciclone per una frase infelice pronunciata due giorni fa - "Non accetto consigli da chi non è madre" -, durante la seduta del Consiglio delle Autonomie Locali (Cal), si è detta disponibile ad avviare, entro la prima metà di marzo, un tavolo aperto a tutti i soggetti interessati.

Il Cal ha quindi deciso di sospendere il parere sul provvedimento, pur condividendone le finalità, accogliendo con favore l'intenzione dell'assessore Caucino. L'obiettivo è quello di "migliorare il ddl alla luce delle criticità esposte". Per protestare contro la nuova proposta di legge, sabato 15 febbraio, in piazza Carignano a Torino, si erano riunite 400 persone, tra cui anche la sindaca Appendino. 

Opposizioni sul piede di guerra

Ma le opposizioni non arretrano e auspicano le dimissioni dell'assessore: “Invece di chiedere scusa alle colleghe e ai colleghi e a tutte le donne che si sono sentite offese - dichiarano i consiglieri di opposizione di Partito Democratico, Liberi Uguali Verdi, Movimento 5 Stelle, Moderati e Lista Monviso - , l’Assessora Caucino ha ancora una volta ribadito di essere stata fraintesa, ma noi non abbiamo frainteso proprio nulla: tutti abbiamo letto le frasi riportate dall’Ansa, che lei non ha, ad ora, smentito. Ecco perché la Commissione non si è riunita” .

Nel pomeriggio infatti era prevista una seduta di Commissione alla presenza dell’assessora, per discutere del bilancio. Le opposizioni hanno preteso che prima di tutto ci fossero chiarimenti o scuse ufficiali da parte sua per le dichiarazioni di ieri, ma Caucino ha rifiutato e la seduta è stata sciolta.

Niente scuse

“Purtroppo Caucino non si rende nemmeno conto di aver detto a tutte le donne qual è il loro posto e il loro ruolo: essere madri. Così ha offeso le donne che non hanno figli per scelta e chi li vorrebbe e non li potrà avere biologicamente, oltre a tantissime famiglie, genitori adottivi e famiglie affidatarie – proseguono i consiglieri. – Al contempo, ha affermato che i figli appartengono ai genitori, un’idea che non tiene conto delle situazioni di enorme difficoltà in cui molti minori si trovano nella loro famiglia di origine"

"I figli non sono una proprietà, sono esseri umani che hanno diritto a una vita dignitosa, la migliore possibile. Per noi – concludono le opposizioni – il tema è chiarissimo: l’assessora è inadeguata e ci aspettiamo che il Presidente Cirio, assente ingiustificato in questa discussione, la inviti a fare un passo indietro”.

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