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Consiglieri citati a giudizio, Boeti: "Non ho percosso nessuno"

Boeti del Pd e Motta del Pdl si dovranno presentare davanti al giudice di pace il prossimo 15 ottobre per spiegare cosa successe il 30 dicembre 2010 nell'aula del Consiglio regionale. "Ho risposto verbalmente a una grave ingiuria"

E' di ieri la notizia che i consiglieri regionali Massimiliano Motta del Pdl e Nino Boeti del Pd sono stati citati a giudizio accusati di minacce e percosse verso i due colleghi del Movimento 5 Stelle. L'episodio si riferisce ad un Consiglio regionale dello scorso 30 dicembre 2010.

"Lanciare banconote false, insultando a pieni polmoni tutti i presenti, non è un gesto accettabile - ha commentato Massimiliano Motta, uno dei due amministratori regionali citati a giudizio -. Tanto più se questo spettacolo di pessimo gusto viene messo in scena in un'Aula istituzionale quale quella del Consiglio regionale".

Un commento all'episodio avvenuto lo scorso 30 dicembre 2010 lo ha rilasciato anche Nino Boeti: "I Consiglieri del Movimento 5 Stelle non hanno forse ben chiaro il concetto di istituzione, di Consiglio regionale, di Aula consiliare. E in quell'occasione probabilmente si sono lasciati prendere un po' la mano e hanno finito per confondere Palazzo Lascaris con i cantieri della Tav in Valle di Susa. Hanno insultato con termini pesantissimi tutti i componenti del Consiglio".

"Al giudice di pace - ha aggiunto Nino Boeti - spiegherò che non ho percosso nessuno, ma ho risposto verbalmente a una grave ingiuria perpetrata dai consiglieri di 5 stelle che, durante una seduta del Consiglio regionale, mi hanno lanciato contro soldi falsi".

I fatti verranno accertati il prossimo 15 ottobre davanti al giudice di pace.

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