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Regione, campi rom: bocciata la proposta per regolamentare il nomadismo

I provvedimenti suggeriti da Msn e Lega non sono stati accolti da Pd e centrosinistra

È stata bocciata in Consiglio regionale la proposta di legge, presentata da Gianluca Vignale (Msn) e dalla Lega Nord, per la regolamentazione del nomadismo e il contrasto dell'abusivismo in Piemonte. Le misure, esaminate nel corso delle precedenti sedute, sono state discusse in VI Commissione e respinte dal Pd e dal centrosinistra.

In particolare, i provvedimenti proponevano modalità di permanenza nelle aree di sosta e in quelle di transito, esclusivamente temporanee, per un massimo di tre mesi e con obbligo di identificazione. Scaduto il periodo, gli occupanti dei campi avrebbero dovuto scegliere se partire o restare: in quest'ultimo caso, dimostrare di potersi mantenere con mezzi propri o un lavoro, pena l'allontanamento immediato.

Erano previsti inoltre l'istituzione di un Commissario regionale ad hoc e una quota giornaliera per ciascun nucleo famigliare rom, da versare al comune, per l'utilizzo di acqua, gas, luce e rifiuti. 

“La nostra proposta di legge ha smascherato il PD e il centrosinistra - ha commentato Vignale dopo la bocciatura della sua proposta - . Aldilà della solidarietà di maniera espressa ai cittadini che nulla modifica, il PD ha dimostrato ancora una volta di mettere in secondo piano i cittadini italiani a favore di quei rom che quotidianamente si macchiano di reati. Il voto contrario del centrosinistra è stato ideologico - ha continuato - : non una richiesta di cambiamento della norma da noi presentata, non una proposta alternativa. Nulla.

E’ evidente che votando contro, non si ritiene utile dotarsi di strumenti legislativi che evitino roghi che causano l’aumento di tumori, il crescere esponenziale di reati commessi o l’accattonaggio dei minori.”

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