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Politica Centro / Piazza San Carlo

Autolook Week, in Comune il processo all'evento: messo in discussione per 5 secondi di sgasata

La difesa degli organizzatori

"Evitiamo queste polemiche, il buonsenso fa bene a tutti. Lo dico io che più volte ho perso la lucidità. Non cerchiamo di costuire fantasmi. Le cose sono migliorabili. C'è qualcosa di perfettibile, ma non mi sento di dire che abbiamo sbagliato", l'invito arriva da Mimmo Carretta, assessore comunale agli eventi, al termine di quello che potrebbe essere tranquillamente definito un processo nei confronti di Autolook Week. 

A fare scattare la polemica un video di 5 secondi durante il quale Marco Lucchinelli faceva sgasare in piazza San Carlo la moto con la quale nel 1981 vinceva il campionato mondiale di motociclismo classe 500. Cinque secondi su cinque giorni di manifestazione che sono bastati a far convocare sul tavolo degli imputati Andrea Levy, l'organizzatore della manifestazione che, tra l'altro, è anche colui che organizzava a Torino il Salone dell'Auto al parco del Valentino. Evento trasferitosi a Milano dopo le polemiche sollevate dall'allora maggioranza che reggeva la sindaca Chiara Appendino. 

"Ci abbiamo messo un anno per radunare i 50 pezzi da collezione che abbiamo esposto in piazza San Carlo", racconta Andrea Levy durante il suo intervento davanti ai consiglieri comunali radunati in commissione consiliare, "Non è facile convincere un collezionista. Abbiamo fatto un'assicurazione da 33 milioni di euro per i pezzi assicurati, questo fa capire che abbiamo portato veramente delle opere d'arte". 

Non dunque una sagra paesana, come l'ha definita il consigliere comunale Giuseppe Iannò nella richiesta di comunicazioni inviata alla presidente del consiglio comunale Maria Grazia Grippo. "Avevamo il limite dei 50 mezzi per poterli esporre nel rispetto della piazza, in modo elegante e in modo accessibile per tutti, compresi i disabili. Era un evento completamente gratuito aperto dalle 8.30 del mattino a mezzanotte e in piena sicurezza", continua a raccontare Levy. 

"Di fatto era un museo a cielo aperto, senza alcune coperture. Dietro c'è stata la nostra credibilità. Avevamo una squadra di 20 persone pronte a custodire queste opere d'arte", continua l'organizzatore che poi spiega che i mezzi da collezione sono arrivati dall'Italia, ma anche dalla Svizzera e dalla Germania. Un modo per contestualizzare l'evento che ha affollato il centro della città per cinque giorni. Ma questo non basta perché per alcuni consiglieri comunali di maggioranza e opposizione quel che conta sono quei cinque secondi durante i quali Lucchinelli sgasa. 

"Marco Lucchinelli è stato con noi e ha firmato autografi per due ore. Peccato che ci sia un video che faccia vedere solo quel dettaglio, senza far vedere tutto il resto. Altro peccato è l'eco che ha avuto sui media", risponde con amarezza Levy, "Poteva Lucchinelli evitare di sgasare per 5 secondi? Forse sì.. poteva farlo per tre secondi. Abbiamo raccomandato a tutti i piloti di non fare sgasate, è stato difficile, ma sono stati tutti bravi". 

E poi la sostenibilità dell'evento. "Il tema della sostenibilità lo abbiamo assolutamente affrontato anche noi", conclude Levy, "In un evento di 5 giorni la parata delle auto è stata di 45 minuti. Avremmo voluto fare 5 parate, ma Comune e Regione ci hanno consigliato di raggruppare ed è stato vincente perché abbiamo limitato la movimentazione". In sostanza le automobili hanno girato per 45 minuti su cinque giorni, ai quali si devono sommare i cinque secondi di sgasata di Lucchinelli. Tanto è bastato per mettere in discussione un evento che nei fatti è stato vincente.  

La buona notizia è che al termine dell'audizione è parso capire che l'evento verrà riproposto e che dunque, almeno per questa volta, le critiche, a volte anche troppo dure, non hanno portato gli organizzatori a pensare di emigrare, magari di nuovo a Milano. 

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