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Sanità, la lunga attesa dei non autosufficienti: in Piemonte 11.000 persone aspettano di essere aiutate

Si tratta di anziani e malati psichiatrici

In Piemonte ci sono 11.121 cittadini che stanno aspettando da mesi, e in alcuni casi da anni, di vedere riconosciuto un proprio diritto. Sono uomini e donne che hanno fatto la trafila necessaria per essere riconosciute in diritto di ricevere assistenza domiciliare, ma che non la ricevono perché non vi è sufficiente copertura. Quel che mancano sono i soldi. 

A sostenerlo sono le tante associazioni che fanno parte del forum del Terzo Settore piemontese che questa mattina, mercoledì 20 aprile, si sono radunate davanti al palazzo del consiglio regionale del Piemonte per manifestare contro quello che dicono essere l'ennesimo taglio della Regione Piemonte al welfare. 

I numeri darebbero loro ragione: dal 2019 a oggi mancano ben 10 milioni di euro alla voce di bilancio in questione. Nel 2019 in Piemonte vennero stanziati 55 milioni di euro, 53 nel 2020, 50 nel 2021 e quest'anno dovrebbero essere 45. 

"Da diversi anni la situazione delle cure di assistenza domiciliare è problematica", racconta Raffaella Dispenza, presidente di Acli, "La pandemia ha evidenziato la necessità di investire sul territorio però poi concretamente non sono stati investiti più soldi. Le liste d'attesa sono lunghe, le famiglie vanno in affanno e si arrabattano per come possono e questo incide anche sulla qualità della vita degli stessi non autosufficienti". 

"Il problema è che i servizi necessari esistono, ma sono inferiori rispetto al bisogno", continua Dispenza, "Questo fa sì che molte persone siano in lista d'attesa da mesi o anni in attesa di ricevere un servizio che dovrebbe essere un diritto. Ci sono figure, come infermieri o oss, che aiutano le famiglie passando un tot di ore alla settimana in casa fornendo le cure necessarie. Chi è allettato va pulito, mosso, cambiato e la famiglia non è detto che sia in grado di farlo". 

Una protesta che viene bollata dall'assessore alle Politiche Sociali, Maurizio Marrone, come "Allarmismi fuori luogo dell’opposizione". Marrone poi spiega: "Rispondiamo con azioni di governo concrete rivolte alle persone disabili e non autosufficienti. Già nella giunta della scorsa settimana abbiamo approvato la delibera a firma mia, di Chiorino e Caucino che mette nero su bianco il programma piemontese per il Fondo Sociale Europeo 2021-2027, prevedendo espressamente anche il finanziamento delle prestazioni domicilari come gli assegni di cura: i fondi arriveranno dall’Europa a settembre e ho concordato con il Presidente Cirio di riservare 20 milioni già sull’anno in corso per avviare un voucher che metterà i bisogni e le necessità dei beneficiari e delle loro famiglie al centro degli interventi domiciliari di cura, assistenza e accompagnamento sociale". 

Poi la stoccata al PD: "Stiamo lavorando concretamente affinché nessuno sia lasciato indietro in questa crisi energetica ed economica senza precedenti ed invitiamo quindi il PD a non terrorizzare malati, anziani e persone con disabilità agitando inesistenti tagli ai servizi, che non stanno avvenendo e non avverranno, soprattutto a Torino dove l’ASL copre storicamente ogni anno le spese dei servizi sociali sulle prestazioni extra LEA anche oltre il budget di bilancio".
 

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