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Non esiste alcun "Sistema Torino", Fassino smentisce irregolarità

Negli affidamenti degli appalti per beni e servizi fatti dal Comune di Torino "tutte le determine hanno rispettato gli obblighi di legge"

"Sono stati rispettati gli obblighi di legge". Così Fassino ha esordito intervenendo sul 'caso Martina' in Sala Rossa riguardo agli incarichi comunali dati alla società del figlio senza gara di appalto. "I dirigenti firmano quando sono certi della regolarità degli atti - ha detto ancora il Sindaco -. La Corte dei Conti vaglia ogni atto della pubblica amministrazione e la Corte di Torino è tra le più scrupolose che esista in Italia. Questo è elemento di tutela per tutti, ha sottolineato, negando l’esistenza di 'un sistema Torino'".

Il caso era stato sollevato la settimana scorsa dopo che l'assessore all'Economato, Maria Cristina Spinosa, aveva portato in commissione comunale Controllo di gestione un cd con la documentazione degli appalti. "Anche questa vicenda - ha aggiunto Fassino - dimostra che la macchina organizzativa dell'amministrazione opera nel rispetto delle leggi e delle norme e nell'assoluta trasparenza degli atti".

Nonostante le difese pubbliche dell'operato dei dirigenti del Comune, il sindaco Fassino ha ammesso che se sarà necessario saranno fatte ulteriori verifiche e, se qualcuno ha sbagliato, pagherà. In particolare sotto la lente di ingrandimento sono finite due determine firmate da Anna Martina, quando sindaco di Torino era Sergio Chiamparino. Una è stata firmata il 9 agosto 2008, per un importo di 6.120 euro, l'altra cofirmata il 13 ottobre 2009, dello stesso importo. In entrambi i casi l'affidamento diretto, ammesso perché con importo inferiore a 40 mila euro (soglia che il Comune di Torino ha abbassato a 20 mila), era il figlio della dirigente, Marco Barberis, socio della società Punto Rec, specializzata in produzioni audivisive.

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