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Lockdown in Piemonte, lo sfogo di Cirio: "Il Governo ha usato misure diverse: pretendo chiarezza"

A sorpresa Campania e Liguria, dove la situazione è seria da settimane, sono state inserite nella zona gialla

"Dal Governo pretendo chiarezza". È delle prime ore del mattino lo sfogo del governatore Alberto Cirio sui social, dopo la decisione di Roma sulle nuove misure restrittive comunicate ieri sera, giovedì 6 novembre, dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Da questa notte, per il Piemonte scatterà il lockdown e tutte quelle rigide norme volte a piegare la curva dei contagi da covid, imposte dal Governo. Come la Valle d'Aosta, la Lombardia e la Calabria, la nostra regione - dopo l'interminabile balletto a Roma - è stata infine inserita nella zona rossa, l'area italiana dove, stando ai numeri, la situazione è più grave.

"È mattina presto, ma vi confesso che questa notte non ho dormito. Ho passato le ore a rileggere i dati, regione per regione, - scrive Cirio - a cercare di capire come e perché il Governo abbia deciso di usare misure così diverse per situazioni in fondo molto simili. Perché si sia voluto assumere scelte così importanti sulla base di dati vecchi di almeno 10 giorni. Perché il netto miglioramento dell’Rt del Piemonte (sceso nell’ultima settimana grazie alle scelte di prudenza che la Regione aveva già saputo adottare) non sia stato preso in nessuna considerazione. Perché per regioni con situazioni gravi si sia usato un metro diverso".

Campania e Liguria in zona gialla

Il governatore Cirio - che ha sempre chiesto al Governo 'misure nazionali' - fa riferimento probabilmente a regioni come la Campania e la Liguria, dove la diffusione del virus, ormai da settimane, è piuttosto grave, inserite però dal Governo, in effetti un po' a sorpresa, nella zona gialla, quindi nell'area dove le restrizioni saranno più soft. Mentre in Piemonte, a partire da questa notte, si tornerà - fino al 3 dicembre - ai divieti della scorsa primavera o quasi - negozi (salvo alimentari, tabacchi, librerie, negozi per animali, edicole e parrucchieri), bar e ristoranti chiusi; divieto di uscire di casa salvo comprovate necessità, divieto di spostamento dal proprio comune, didattica online per i ragazzi di 2°, 3° media e scuole superiori -, nella zona gialla le limitazioni saranno decisamente più "morbide". Una su tutte: le attività commerciali e di ristorazione resteranno aperte fino alle 18. Cirio dunque chiede una spiegazione:

"Voglio che mi si spieghi la logica di queste scelte. Il rispetto delle istituzioni fa parte della mia cultura - conclude -. Ed io rispetto lo Stato. Ma anche il Piemonte merita rispetto. Lo meritano i Piemontesi e le tante aziende che forse non riapriranno. Ed io per loro pretendo dal Governo chiarezza".

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