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Siccità in Piemonte, l'allarme di Coldiretti: "A rischio il 40% delle produzioni estive"

Portata d'acqua dei fiumi ai minimi

Le alte temperature e la prolungata mancanza di piogge stanno seccando la terra in Piemonte. Questo è l'SOS lanciato dalla Coldiretti che ha appena concluso il suo monitoraggio sugli effetti di un' estate bollente. Periodo che ha causato danni di oltre un miliardo nelle campagne, favorendo anche il diffondersi degli insetti dannosi per le coltivazioni come la cimice asiatica. Nella nostra regione, i fiumi e i torrenti hanno tra il 35 ed il 65% d’acqua in meno rispetto alle medie storiche degli anni precedenti e negli ultimi giorni la portata è calata di un ulteriore 20% per mancanza di piogge. A patirne soprattutto il comparto cerealicolo e, in futuro, potrà esserci quello zootecnico in difficoltà per mancanza di foraggi.

“Con lo sconvolgimento climatico in atto -  evidenziano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale - si passa dal forte maltempo con rovesci disastrosi a carattere di nubifragi e trombe d’aria a periodi di siccità, tanto che ora è a rischio il 40% della produzione estiva totale. L’Italia resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente, ma per le carenze infrastrutturali se ne trattiene solo l’11%. Per risparmiare l’acqua - proseguono -, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie, Coldiretti è pronta a mettere in atto un tavolo di lavoro su un progetto concreto nel Recovery Plan per un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici, caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale".

Aggiungono Moncalvo e Rivarossa: "Il progetto potrà prevedere la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti. L’idea è di costruire, senza uso di cemento per ridurre l’impatto l’ambientale, laghetti in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione”.
 

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