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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Senza pioggia da oltre 50 giorni: "Uno dei 15 periodi secchi più lunghi registrati negli ultimi 63 anni"

Arpa analizza la situazione idrica in Piemonte

Dall’8 dicembre 2021 non si sono osservate precipitazioni significative (ovvero superiori a 5 mm giornalieri di media regionale) sul Piemonte, per un totale ad oggi di 50 giorni consecutivi senza pioggia. Arpa Piemonte analizza la situazione causata dalla presenza quasi ininterrotta di un blocco anticiclonico sull’Atlantico che ha impedito ai sistemi perturbati atlantici di transitare alle nostre latitudini e ha determinato temperature superiori alla norma sul Piemonte (+0.9°C a dicembre e +1.5°C a gennaio).    

E per le prossime settimane si prospetta un delicata la situazione meteorologica, con le previsioni meteorologiche a medio termine che continuano a non mostrare alcuna precipitazione significativa sulla regione: un contesto che porterebbe a peggiorare ulteriormente le condizioni attuali di deficit pluviometrico, secondo Arpa Piemonte che poi spiega nel dettaglio cosa è accaduto nelle scorse settimane.

Precipitazioni

Non si tratta di un record assoluto in quanto la regione ha visto periodi secchi ben più prolungati, tuttavia è pur sempre uno dei 15 periodi secchi più lunghi registrati in Piemonte negli ultimi 63 anni. L’annata 2021 si era chiusa con un deficit pluviometrico di circa il 17% a causa delle scarse precipitazioni di dicembre: questo mese di gennaio molto secco, dove si sono registrati 4.6 mm di pioggia media in regione, il 4° più secco dopo il 1989, il 1993 e il 2005, ha ulteriormente aggravato la situazione nel breve periodo tanto che l’anomalia negativa di pioggia in Piemonte dall’8 dicembre 2021 ad oggi varia tra i -45 mm e i -100 mm con le zone più in affanno a nord attorno al Lago Maggiore e sui rilievi meridionali al confine con la Liguria. Questo periodo prolungato di scarsità di precipitazioni inizia ad incidere anche sull’indice di anomalia della precipitazione a 1 mese (SPI 1 mese) che mostra come tutti i bacini del nord della regione si trovino in condizioni di siccità moderata che diventano di siccità severa in tutte le zone sudoccidentali del Piemonte, con i bacini di Tanaro e Stura di Demonte maggiormente in sofferenza. Sui 3 mesi la situazione è ancora relativamente nella norma, ma sugli ultimi 6 mesi le condizioni di siccità in regione sono ancora evidenti con la maggior parte dei bacini nella classe di siccità moderata.

Manto nevoso

Per quanto riguarda il manto nevoso presente sul territorio regionale anche questo denota una situazione deficitaria. Le scarse nevicate registrate durante il mese di gennaio e il protrarsi di condizioni anticicloniche con temperature superiori alla norma, hanno ridotto progressivamente lo spessore del manto nevoso che si presenta al di sotto della norma con un deficit superiore al 50% su tutti i settori alpini della regione. Solamente in alta Valsusa e in alta val Chisone il deficit risulta più contenuto grazie a singoli episodi di foehn che hanno contribuito ad un apporto di nuova neve. In generale anche il limite della neve presente al suolo risulta ormai molto elevato per il periodo.

Portate dei corsi d'acqua

Le portate dei corsi d’acqua del reticolo idrografico principale e secondario della Regione presentano ovunque scostamenti negativi rispetto alla media storica di riferimento; molto significativi i deficit nel bacino del Sesia a nord, del Pellice e del Maira a ovest e della Bormida a Sud dove si supera il -70%. Una situazione, quindi, diffusa sull’intero territorio che si traduce in portate praticamente dimezzate sulle aste principali del Po e del Tanaro, in particolare alla sezione del Po a Torino, il 24 gennaio si è registrato un valore di portata di 31 mc/s, vicinissimo al minimo storico di 29,5 mc/s del gennaio 2008. In chiusura del bacino piemontese del Po, all’idrometro di Isola Sant’Antonio, la portata media di gennaio calcolata a giovedì 27 gennaio, risulta pari a 171 mc/s valore che, in una classifica di portate mensili di gennaio dal 1996 al 2021 per questa stazione, si posiziona al terzo posto tra le più basse dopo il 2002 e il 2016 dove era stata di circa 130 mc/s.
 

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