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Meteo, prima ondata di calore: l'anticiclone spinge il termometro fino a 35°C

Scoppia l'estate, in anticipo

Scoppia l'estate in anticipo. Sul Nordovest italiano, secondo gli esperti di 3B Meteo.com, è atteso un fine settimana dominato dall'anticiclone nord-africano, in espansione verso il Mediterraneo occidentale. Porterà con sè una massa d'aria clamorosamente calda per il periodo, la quale favorirà temperature diurne ben oltre i 30°C e con picchi diffusamente sui 34-35°C in pianura Padana.

Pressione in aumento 

Situazione molto diversa in Liguria dove avremo clima ben più fresco, fino a 10-12°C in meno grazie a ventilazione marittima accompagnata anche da un po' di nuvolosità irregolare, specie sul Ponente. 

I venti tesi di grecale che hanno iniziato a soffiare dalla sera di mercoledì e sono ancora attivi sulle regioni del Sud e parte del Centro-Nord, chiudono definitivamente la via dell'est annunciando un progressivo aumento della pressione. Ora l'anticiclone africano non avrà più rivali sul Mediterraneo centrale e con la complicità di una saccatura atlantica si rinforzerà ulteriormente. 

Tempo stabile nel week-end 

Da oggi, venerdì 20 maggio, via libera all'anticiclone con caldo più intenso e fenomeni di instabilità diurna assenti o del tutto occasionali sulle Alpi. Weekend con ulteriore intensificazione del caldo e massime anche localmente superiori ai 35°C su alcune zone della Val Padana, della Puglia, della Sardegna e delle regioni centrali tirreniche. 

Purtroppo, le gravi condizioni di siccità che interessano il Nord e parte del Centro, non hanno avuto modo di migliorare con le piogge di aprile, né tantomeno coi pochi temporali a macchia della prima parte di maggio. E adesso il caldo anomalo farà il resto.

Temporali in arrivo 

Se e quando qualcosa cambierà e in vista c'è qualcosa per la nuova settimana, è da ribadire un concetto essenziale: i forti temporali dei mesi caldi con piogge intense e localizzate e non di rado accompagnati da grandinate, non servono granché ad alleviare il problema della siccità che necessiterebbe di piogge distribuite ampiamente nello spazio e nel tempo possibili solo nei mesi autunnali e invernali.

Anzi, paradossalmente i forti fenomeni che potrebbero innescarsi, come quello che si è verificato due sere fa nel Torinese, peggiorerebbero solo la situazione recando ulteriori danni alle poche colture scampate.

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