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L'inceneritore del Gerbido, le politiche locali e il decreto Sblocca Italia

L’inceneritore del Gerbido in cui vengono bruciati i rifiuti indifferenziati prodotti dai cittadini di tutta la Provincia ha inaugurato il mese in corso con l’ennesimo sforamento nelle emissioni nocive

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TorinoToday

L'inceneritore del Gerbido in cui vengono bruciati i rifiuti indifferenziati prodotti dai cittadini di tutta la Provincia ha inaugurato il mese in corso con l'ennesimo sforamento nelle emissioni nocive.
Oltre a ribadire che gli studi medico-scientifici effettuati sulle popolazioni dei territori interessati dalla presenza di inceneritori hanno in tutti i casi evidenziato importanti ricadute negative per la salute, c'è molto altro da dire...
Il Movimento 5 Stelle Moncalieri ha potuto constatare un basso livello di conoscenza sul tema "incenerimento dei rifiuti" da parte dei Moncalieresi con i quali, ai nostri banchetti informativi, abbiamo instaurato un prezioso dialogo sul tema del riciclo dei rifiuti.
È preoccupante il fatto che non siano mai state fornite informazioni da parte del Comune né dal consorzio che gestisce la raccolta rifiuti sul nostro territorio (il Covar) sulla pericolosità degli inquinanti prodotti durante la combustione dei rifiuti indifferenziati: diossine, polveri sottili e ceneri tossiche e cancerogene.
Nessuna informazione neppure sulle alternative già esistenti all'incenerimento, al cui proposito il Comune non ha neppure risposto all'invito di un comitato nazionale (Rifiuti Zero) per l'avvio del progetto la "Fabbrica dei Materiali" in cui attraverso l'applicazione di specifiche tecnologie come il trattamento meccanico biologico tradizionale si potrebbe permettere il massimo recupero di materia prima dal riciclaggio del rifiuto urbano, generando inoltre nuovi posti di lavoro.
Grazie alle amministrazioni susseguitesi negli anni, siamo intrappolati tra le maglie di un contratto con il Covar che ci vincola, attraverso la tariffa rifiuti, a versare oltre 100 euro alla tonnellata di materiale per bruciarlo nei forni del Gerbido e generare altro materiale inquinante.
Una situazione oltretutto destinata a peggiorare.
La nascente Città Metropolitana ha già dichiarato che costituirà un'azienda unica metropolitana per la raccolta dei rifiuti di cui parte delle quote sarà ceduta a IREN, società che detiene la maggioranza di TRM, l'azienda che gestisce l'inceneritore. Un enorme conflitto di interessi in cui il soggetto alla guida dell'azienda che dovrebbe migliorare ed aumentare la raccolta differenziata sarà lo stesso che trae profitto dall'incenerimento della quota di indifferenziata.
A nostro avviso questo "ciclo" insalubre e queste politiche di gestione sono del tutto illogiche e dovrebbero essere messe in luce; i cittadini devono poter acquisire consapevolezza su tutti gli aspetti di questa materia.
Ci rammarichiamo anche per il modo in cui l'Amministrazione stia impostando l'insegnamento ai ragazzi dell'Educazione Ambientale. L'offerta formativa proposta nelle scuole Moncalieresi è infatti insufficiente e poco trasparente, essendo attualmente erogata dai soli "ecovolontari" Covar, diversamente da quanto accade negli altri Comuni della cintura (si vedano Rivoli, Beinasco e Collegno) in cui questa importante funzione è svolta dai volontari del Carp (Coordinamento Ambientalista Rifiuti Piemonte).
Alcuni Comuni della Provincia hanno installato all'interno dei locali municipali dei pannelli elettronici che informano costantemente la cittadinanza sul livello di emissioni prodotte dall'inceneritore. Perché non installarli anche a Moncalieri? In fondo le statistiche sulla qualità dell'aria dell'hinterland torinese da anni evidenziano come sia proprio l'area sud del capoluogo quella maggiormente inquinata.
Durante la scorsa settimana il Movimento 5 Stelle ha fatto sentire la propria voce nelle sedi istituzionali in cui ha rappresentanza. I consiglieri a 5 stelle del Comune di Torino e il capogruppo M5S in Regione, il moncalierese Giorgio Bertola, hanno interrogato entrambe le amministrazioni a guida PD affinché chiarissero la posizione dei relativi Enti nei confronti dell'art. 35 del decreto del governo Renzi "Sblocca Italia" che consentirebbe allo Stato di stabilire un aumento nella capacità di incenerimento dell'impianto del Gerbido di ulteriori 100mila tonnellate all'anno per "trattare" i rifiuti delle Regioni non ancora attrezzate.
Questo permesso ad incenerire costituisce un'ulteriore minaccia per la salute di tutti!
Il Movimento 5 Stelle Moncalieri si rivolge all'Amministrazione Comunale esortandola a tutelare la salute dei cittadini Moncalieresi, con una manifestazione di pubblico dissenso a questo provvedimento del Governo e con un invito al Consiglio Regionale affinché il Piemonte si unisca alle altre Regioni intenzionate a presentare formale ricorso alla Corte Costituzionale. La salute dei cittadini non ha colore politico!

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