Spese veterinarie: come detrarle dalle tasse
Come funziona
"Fissa il tuo cane negli occhi e tenta ancora di affermare che gli animali non hanno un’anima." (Victor Hugo). Cane e gatto. I nostri animali domestici, non sono semplici animali da compagnia, ma parte della famiglia: per loro, quando serve, non badiamo a spese.
Fortunatamente, però, a partire da quest'anno, è prevista una maggiore detrazione per la cura dei nostri amici a quattro zampe.
Dal 1 gennaio 2020, infatti, l'importo massimo delle spese veterinarie su cui è applicabile la detrazione del 19% aumenta da 387,34 a 500 euro, da cui va però sottratta la franchigia di 129,11 euro.
Ad esempio, quindi, se per terapie o medicinali pari, avete speso un importo pari a 1000 euro, beneficerete della detrazione solo su 500,00 euro da cui va sottratta la franchigia di 129,11: l'ammontare su cui spetta la detrazione del 19% è dunque euro 370,89 e, quindi, la massima detrazione consentita ammonta a complessivi 70,47 euro.
Spese detraibili: quali sono e quali sono i documenti richiesti
Sono detraibili le spese sostenute per gli animali da compagnia o per la pratica sportiva.
In particolare:
- spese per il veterinario;
- medicinali;
- analisi di laboratorio;
- interventi presso cliniche veterinarie.
Prescrizioni, fatture, scontrini (anche elettronici e virtuali) vanno conservati per essere esibiliti in caso di accertamento da parte del fisco.
Lo scontrino deve riportare:
- il codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa;
- la natura, la qualità e la quantità dei medicinali acquistati.
La detrazione non spetta per gli animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare né per quelli detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole.
Inoltre, a beneficiare della detrazione sarà chi ha sostenuto effettivamente la spesa, anche se non è il proprietario dell’animale.
Non sono detraibili integratori e mangimi speciali, anche se prescritti dal medico.