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Qualità dell'aria 2020 a Torino: effetti positivi per la diminuzione delle emissioni da traffico e industria

I dati emergono dal rapporto realizzato da Città metropolitana e Arpa Piemonte

La riduzione del traffico e del settore industria per via della pandemia hanno avuto effetti benefici sulla qualità dell'aria sul territorio metropolitano di Torino, nel corso dell'anno appena trascorso. L’anteprima del rapporto “Uno sguardo all’aria 2020”, un quadro preciso con dati e commenti sulla qualità dell’aria realizzato da Città metropolitana e Arpa Piemonte, si può consultare sulle pagine web dei due Enti. 

Condizioni climatiche avverse

I dati relativi alla qualità dell'aria, rilevati nel corso del 2020 sul territorio metropolitano torinese, offrono spunti di riflessione interessanti per gli effetti positivi dovuti alla riduzione delle emissioni dovute al traffico e al settore industria durante i periodi di lockdown e alle misure di contenimento del contagio da coronavirus, contrastati da una meteorologia particolarmente sfavorevole alla dispersione degli inquinanti. Sono tre gli inquinanti per i quali non sono rispettati i valori limite o obbiettivo: PM10, biossido di azoto (NO2) e ozono (O3). Rispetto al PM10 il confronto con gli anni più recenti (2018 e 2019) evidenzia che le condizioni meteo-climatiche del 2020 hanno inciso in modo negativo sui valori di particolato e che la riduzione delle attività antropiche, dovuta proprio alle misure di contenimento del covid-19, non è stata sufficiente a compensare gli effetti della meteorologia su questo inquinante, che ha un’origine complessa in termini di sorgenti emissive e meccanismi di formazione secondaria in atmosfera.

Dati in miglioramento

Un esame più circostanziato evidenzia però che i dati dello scorso anno sono significativamente migliori rispetto a quelli del 2017, l’anno più prossimo con condizioni meteo paragonabili al 2020. Netti miglioramenti sono stati osservati sull’NO2 dove la diminuzione del traffico veicolare, che rappresenta la fonte prioritaria di questo inquinante, ha portato riduzioni significative rispetto al 2017 ma anche rispetto agli anni 2018 e 2019. L'ozono conferma la sua criticità nei mesi estivi su tutto il territorio metropolitano con qualche leggero miglioramento nell’ultimo anno. Monossido di carbonio(CO), biossido di zolfo(SO2), benzene, metalli (Pb, As, Cd, Ni), benzo(a)pirene e PM2,5 hanno rispettato nel 2020, come negli anni precedenti, i valori limite e obiettivo su tutto il territorio metropolitano.

Le serie storiche degli inquinanti, al netto delle condizioni meteo dispersive, certificano l’efficacia delle misure di risanamento adottate nel corso degli anni e evidenziano che la riduzione delle emissioni di carattere straordinario avvenuta nel 2020 ha avuto effetti positivi sulla qualità dell’aria. In particolare è rilevante il fatto che nel 2020 si sia sfiorato il rispetto del valore limite per il biossido di azoto su tutto il territorio, un elemento da ritenersi fra gli inquinanti atmosferici maggiormente pericolosi perché irritante per le mucose e precursore dell’ozono e del PM nei processi fotochimici.

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