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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Torinesi più sensibili all'ambiente: nel 2020 la raccolta differenziata ha superato quella indifferenziata

Appendino esulta su Facebook: "Un risultato possibile grazie alla partecipazione di tutti"

"Per la prima volta nella storia di Torino, la raccolta differenziata supera quella indifferenziata. È la dimostrazione che se c'è la volontà politica e la collaborazione dei cittadini, gli obiettivi si raggiungono".  A comunicarlo sul suo profilo Facebook è la sindaca Chiara Appendino. Nel 2020 la differenziazione dei rifiuti in città è passata dal 47,7% dell'anno precedente al 50.5%. E sebbene l'obiettivo - il 65% - sia ancora distante, il momento secondo la prima cittadina del capoluogo sabaudo, è da considerarsi "storico, dal punto di vista dei risultati in termini di politiche ambientali". Un risultato che solo qualche anno fa sembrava irraggiungibile e che, è necessario sottolinearlo, è stato comunque raggiunto nell'anno della pandemia in cui i torinesi in qualche modo, sono stati costretti a cambiare le loro abitudini e in cui, con lo smartworking, sono diminuiti i pendolari e quindi anche i rifiuti.

Torinesi più sensibili all'ambiente

Ma è un dato di fatto che la sensibilità dei cittadini sul tema della riduzione dei rifiuti sia oggi maggiormente diffusa. Soprattutto agli anni antecedenti al 2017: tra il 2010 e il 2016 infatti la percentuale di raccolta differenziata oscillava tra il 42,4 e il 42,7% senza evidenziare particolari miglioramenti. "Dal 2017 - ha precisato Appendino - abbiamo voluto estendere quanto più possibile il modello della raccolta domiciliare e molti cittadini iniziano a vedere e a prendere confidenza con le nuove ecoisole. Con cui miglioreremo ancora la qualità della raccolta".

E oltre al fatto che i torinesi, optando per scelte ambientali più consapevoli, adoperino sempre di più prodotti riutilizzabili e  meno impattanti, la Città di Torino e le sue aziende sono tra le prime ad aver dato l'esempio, anche con piccoli gesti. Ad esempio la diffusione negli uffici dei classici "boccioni" dell'acqua di SMAT per incentivare i dipendenti a ridurre l'uso di bottiglie di plastica. E ancora, la scelta di ridurre i packaging e di ottimizzare i materiali necessari per la produzione, lo stoccaggio e il trasporto. "Un risultato che è stato possibile - ha concluso la sindaca - esclusivamente grazie alla partecipazione di tutte e tutti. È una ulteriore prova che quando si lavora insieme per un obiettivo comune, i risultati arrivano".  

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