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Che aria tira a Torino, nel 2022 valori tre volte superiori a quelli raccomandati dall'OMS

Situazione critica intorno alle scuole

Anche per l’edizione 2022, la campagna "Che aria tira?" sulla qualità dell'aria del Comitato Torino Respira si è particolarmente concentrata sulla situazione vicino alle scuole. Consapevoli del fatto che la tutela della salute dei più giovani deve essere una priorità per tutte e tutti, questa quarta edizione di monitoraggio civico ha analizzato 259 punti in tutti i quartieri di Torino, di cui 152 localizzati presso 84 scuole elementari e dell'infanzia, 62 scuole superiori e 4 sedi universitarie. 

Miglioramenti rispetto al 2019

I dati raccolti riguardano il biossido di azoto, un inquinante importante in quanto è di per sé pericoloso per la salute umana ed è un precursore del particolato fine (PM10 e PM2,5) e dell’ozono, gli altri due inquinanti per i quali l’aria a Torino è spesso fuorilegge. I dati analizzati - 35,10 µg/m3 nel 2022 - hanno rilevato una diminuzione significativa rispetto al 2019 (48,57 µg/m3) e nel 2020 (48,38 µg/m3), nonostante il mese di febbraio 2022 sia stato caratterizzato da una totale assenza di precipitazioni.

Questi dati devono però essere messi in relazione con l’evoluzione delle conoscenze sugli effetti della qualità dell’aria e in particolare con i nuovi criteri definiti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2021 che hanno portato da 20 a 10 µg/m3 il valore medio annuo di biossido di azoto al di sopra dal quale si osservano effetti sulla salute umana e hanno introdotto un valore di riferimento giornaliero pari a 25 µg/m3. 

Sulla base di questi nuovi limiti, nonostante gli apparenti miglioramenti, i valori medi rilevati dalla campagna sono oltre tre volte superiori a quelli raccomandati dall’OMS con punte di oltre 6 volte. Non solo, se applicassimo il nuovo criterio giornaliero ai dati rilevati da Arpa nel 2021, Torino avrebbe avuto oltre 280 giorni di superamento, un numero decisamente impressionante.

Criticità intorno alle scuole

Venendo alle scuole le criticità sono confermate, infatti la media dei dati rilevati intorno alle scuole è praticamente uguale rispetto alla media generale dei dati rilevati, il che significa che le scuole non si trovano in luoghi protetti dall’inquinamento. Con una sola eccezione, tutte le scuole campionate hanno valori di concentrazione di biossido di azoto superiori ai limiti raccomandati dall’OMS, e nel 12,5% dei casi (19 scuole su 150) presentano valori superiori ai limiti di legge. 

Tra le 10 scuole con i valori più alti si trovano cinque scuole dell’infanzia - De Panis, Danilo Dolci, Marc Chagall Alda Merini e Millefonti -, quattro scuole secondarie - Umberto I, D. Birago, G. Peano e V, Alfieri - e una scuola elementare, la Parini. Presso tutti questi istituti si sono registrate concentrazioni di biossido di azoto tra le 4 e le 5 volte i valori raccomandati dall’OMS. 

Anche in questo caso si tratta di un dato in leggero miglioramento rispetto agli anni precedenti, ma che deve far riflettere sulla necessità di accelerare le azioni di riduzione delle fonti di inquinamento atmosferico, a partire dal traffico, che secondo i dati dell’Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera nella Città di Torino contribuisce per il 71% alle emissioni di biossido di azoto, seguito dal riscaldamento e dall’industria. 

Moderare il traffico e incrementare il trasporto pubblico

"Le azioni di moderazione del traffico e di incremento del trasporto pubblico e delle infrastrutture per la ciclabilità avviate negli ultimi anni - spiegano dal Comitato di Torino Respira - devono subire una drastica accelerazione. Nella giornata dei diritti dell’infanzia, riteniamo sia indispensabile chiedere forti limitazioni al traffico intorno alle scuole, a partire dalle più inquinate, la realizzazione di strade e piazze scolastiche, la realizzazione di parcheggi per biciclette in tutti i cortili scolastici, la promozione di iniziative come Bike to School e Pedibus. Oltre a questo - proseguono -, ribadiamo la necessità di dichiarare Torino “Città 30” ovvero di istituire un limite di velocità a 30 km/h su tutte le strade con eccezione per i corsi principali, e di promuovere l’abbassamento della velocità sulla tangenziale di Torino da 130 a 90 km/h, come nella gran parte delle tangenziali delle grandi città italiane".    

E concludono: "Grazie ai fondi per il PNRR Torino avrà finalmente le risorse per investire in infrastrutture per la mobilità sostenibile, e ci aspettiamo che questa amministrazione concentri la sua attenzione sulla riduzione dell’inquinamento e sulla lotta al cambiamento climatico che è a questo strettamente legata". 

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