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Scorie nucleari, i parlamentari piemontesi fanno squadra con i sindaci: "Sosterremo il territorio"

Gli amministratori hanno chiesto maggior trasparenza da parte di Sogin

I parlamentari piemontesi dalla parte di Regione Piemonte, Città Metropolitana e comuni per dire no al nucleare. Il vicesindaco della Città Metropolitana Marco Marocco ha convocato ieri, insieme all'assessore regionale Maurizio Marrone, una videoriunione con i sindaci dei territori individuati come potenziale sede del deposito nazionale delle scorie radioattive. Tra i parlamentari collegati, Silvia Fregolent, Augusta Montaruli, Claudia Porchietto, Daniela Ruffino, Elisa Pirro e Osvaldo Napoli. Dall'incontro è emersa la volontà di fare squadra per difendere le eccellenze agroalimentari e turistiche, firmando un emendamento trasversale, affiancando i comuni e creando un tavolo di concertazione con la Regione Piemonte. 

"Vogliamo maggior trasparenza"

Ai parlamentari è stata chiesta, da tutti i sindaci, maggiore trasparenza da parte di Sogin che sul proprio sito internet non ha pubblicato i documenti necessari, oltre alla necessità di esplicitare i criteri con cui sono stati individuati i siti potenzialmente idonei. In particolare è stato chiesto di attivarsi per ottenere subito il rinvio o la sospensione dei termini per presentare le osservazioni proprio a causa della mancanza della documentazioni tecniche necessarie. 

Da Matilde Casa sindaca di Lauriano e portavoce della zona omogenea 10 Chivassese e Ivana Gaveglio sindaca di Carmagnola e portavoce della zona omogenea 11 Chierese Carmagnolese sono state evidenziate le fortissime preoccupazioni del territorio e la presenza di gravi errori materiali nel documento di Sogin. Con loro sono intervenuti anche i sindaci dei siti potenzialmente idonei, la sindaca di Caluso Maria Rosa Cena, Marco Formia sindaco di Mazzè e Antonio Magnone sindaco di Rondissone ugualmente preoccupati per le ricadute locali. Molti parlamentari, che hanno ribadito la disponibilità a sostenere la battaglia dei territori, hanno ricordato di aver già presentato interrogazioni urgenti e di aver chiesto chiarimenti anche ai Ministri sui criteri e le distanze.

Una tematica delicata

Alcuni parlamentari hanno criticato il metodo con cui stata resa pubblica una tematica di livello nazionale su una tematica così delicata, con un'improvvisa accelerazione dopo anni di attesa e di ritardi: al momento però nessuna decisione è stata presa. Si cercheranno quindi soluzioni di sicurezza verso l'indispensabile creazione di un unico deposito nazionale nel sito più idoneo, che presenti le migliori condizioni tecniche.   

"Siamo al fianco dei sindaci e dei cittadini e saremo la loro voce in Parlamento rispetto ad un tema così delicato e divisivo - ha dichiarato la parlamentare di FdI Augusta Montaruli -. Sono felice che da parte di altri parlamentari piemontesi, anche di maggioranza, stia arrivando sostegno alla mia proposta per far ottenere la proroga del termine per i sindaci di formulare le osservazioni alla Carta Nazionale delle aree potenzialmente idonee, facendo sì che i 60 giorni previsti da legge partano dalla fine dello stato di emergenza. Lo chiederemo con un emendamento bipartisan al Milleproroghe e spero che il sostegno possa essere quanto più ampio possibile. Fratelli d'Italia, inoltre è pronta alla mobilitazione e in ogni comune interessato della provincia porterà un'odg per chiedere la proroga".  

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