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Il Museo A come Ambiente di corso Umbria diventa interattivo

I nuovi spazi, appena inaugurati, presentano tante novità e allestimenti curiosi, per visitatori adulti ma soprattutto per i bambini

Il Museo A come Ambiente diventa interattivo. Sono appena stati inaugurati infatti, con allestimenti particolari e ultramoderni, i nuovi spazi espositivi del MAcA, in corso Umbria a Torino. L'intervento e i nuovi arredi, costati circa 1,8 milioni di euro - sostenuti con fondi dell'Unione Europea, dalla Compagnia San Paolo, Amiat e Smat -, renderanno i percorsi di visita più fruibili e più interattivi. Dopo il calo di visitatori tra il 2014 e il 2015, ora i vertici del MAcA sperano, con queste migliorie, in una ripresa veloce.

Tra le novità, "l'ascensore degli abissi" che virtualmente accompagnerà i visitatori, grandi e piccoli, alla scoperta delle meraviglie del mar Mediterraneo; il "muro di energia" che spiega il rapporto con l'uomo dalla preistoria a oggi e poi ancora laboratori per bambini alla scoperta dell'acqua e dei misteri sul clima

Le sale all'interno del Museo, dove si parla di energia, sono state arricchite con allestimenti che puntano sul riutilizzo dei materiali in un'ottica di economia circolare. Occhi puntati poi sul "Padiglione Verde" dove ha sede uno spazio dedicato all'alimentazione e che presto accoglierà un'area sui trasporti, dando particolare rilievo al sistema ecologico del car sharing.

E c'è grande attesa per il "Guscio", un altro spazio dove si potranno seguire proiezioni e conferenze a tema, accanto a un particolare planetario gonfiabile per conoscere e studiare le stelle.   
Tra le novità del Museo merita poi un plauso il parco giochi, realizzato a fianco dell'edificio, dove sono state installate altalene e giostrine sulle quali possono anche salire i bambini con handicap fisici.

Nonostante tutto questa non è mancata la polemica, con una lettera inviata agli attuali vertici del MAcA (l'attuale direttore Paolo Legato ndr) da parte di Carlo Degiacomi, l'ex direttore del Museo, il quale ha sostenuto che la spesa fatta per i lavori, non giustifica le opere realizzate. Definendo "banali" gli interventi, ha parlato di spreco di risorse e di finanziamenti pubblici e soprattutto di mala gestione soprattutto a livello comunale.  


 

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