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Entro la primavera in città, oltre mille posteggi in più per le biciclette

Pensati per il bike sharing a flusso libero

Novità in città per chi si sposta in bicicletta. Oltre mille archetti portabiciclette saranno infatti installati, nelle prossime settimane, su tutto il territorio urbano, in diversi luoghi di tutte e otto le Circoscrizioni. Le nuove postazioni di sosta, realizzate per poter accogliere anche le biciclette del bike sharing a flusso libero ed evitare il più possibile i penosi atti vandalici che purtroppo si verificano ormai con regolarità, consentiranno di limitare eventuali criticità derivanti dal loro stazionamento sui marciapiedi. “Per il loro posizionamento, che si concluderà in primavera - spiega l’assessore alla Mobilità Maria Lapietra - si è tenuto conto delle necessità evidenziatesi negli anni e dei suggerimenti giunti da chi è solito spostarsi pedalando”. 

Intanto la Giunta Comunale ha approvato una convenzione con il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino per la realizzazione di un prototipo di bici stazione. Lo studio rientra tra gli obiettivi del progetto europeo Prepair (Po Regions Engaged to Policies of Air) che coinvolge 18 partner nazionali e internazionali tra cui tutte le Regioni del bacino padano dove viene prodotto oltre il 50 per cento del Pil nazionale e si accumula la maggiore concentrazione di inquinanti con percentuali che, in alcuni casi, raggiungono livelli superiori alla norma.

Prepair prevede azioni nei settori dove più alte sono le emissioni, ovvero l’agricoltura (allevamenti, fertilizzanti), il trasporto di merci e di passeggeri, l’efficienza energetica e la combustione della biomassa legnosa ad uso energetico. La ricerca del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino prevede, dopo l’individuazione e l’analisi di alcuni esempi di buone pratiche a livello nazionale e internazionale, la predisposizione di alcune soluzioni utili al ridisegno e alla valorizzazione degli spazi aperti pubblici.

La progettazione, infatti, non si limiterà a quella strutturale ma dovrà studiare anche i flussi di traffico della mobilità ciclabile e predisporre un business plan per la realizzazione di un modello di stazione che abbia anche altri servizi a valore aggiunto al fine di garantire l'autosostenibilità economica dell'investimento.

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