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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Più misure per la mobilità ciclabile, l'assessore Lubatti scrive al Ministro Lupi

Tra le richieste a cui si riferisce l'Assessore Lubatti ci sono il senso unico eccetto bici, le case avanzate, la svolta continua a destra, l'apertura delle corsie dei mezzi pubblici alle biciclette e le zone 30

Nuovi provvedimenti a favore della mobilità ciclabile torinese.

Sono queste le richieste che l'Assessore alla Viabilità ed ai Trasporti Claudio Lubatti ha inserito all'interno di una lettera inviata direttamente al Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, nell'ambito della revisione del Codice della Strada.

“La riforma del Codice della Strada - hanno scritto gli Assessori al Ministro - è un momento fondamentale per colmare il divario normativo tra il nostro paese ed il resto d’Europa in termini di mobilità nuova. La riforma è l’occasione per introdurre anche in Italia azioni finalizzate a facilitare e rendere più efficaci gli interventi a favore della mobilità ciclabile nell’ambito urbano, che trovano un grande freno proprio nell'attuale corpus normativo, e per armonizzare la normativa nazionale con quella di molte altre realtà europee".

Tra le richieste a cui si riferisce l'Assessore Lubatti ci sono il senso unico eccetto bici, le case avanzate, la svolta continua a destra, l'apertura delle corsie dei mezzi pubblici alle biciclette e le zone 30. Sono queste le principali azioni già diffuse nei paesi europei, le quali hanno dimostrato la loro efficacia sia per favorire l'aumento del numero dei ciclisti sia per garantire la sicurezza di chi si sposta in bicicletta.

Rinunciare anche solo a sperimentare queste azioni vuol dire fingere di ignorare una serie di pratiche già ampiamente diffuse nelle nostre città - ha continuato Lubatti - e rinunciare a normarle correttamente affinché siano praticate in piena sicurezza".

In particolare l'assessore si sofferma sulla bocciatura da parte della Commissione della Camera del senso unico eccetto bici. “Ci auguriamo - concludono gli assessori - che la bocciatura non significhi dover rinunciare al contributo che anche l’Italia è chiamata a fornire per il raggiungimento degli obiettivi comunitari della sostenibilità, ma sia anzi l'occasione per riflettere su questo errore e consentire nei passaggi successivi un voto favorevole maturo e consapevole".

Attraverso la lettera, quindi, gli assessori chiedono una revisione di tale decisione, rendendosi disponibili per eventuali audizioni specifiche.

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