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Nasce il CSI, repressione dell'illegalità con tecnologie smart city

Compito della ricerca interpretata dal Politecnico e SiTI sarà quello di fare da driver dell’innovazione, attivando dimostratori pilota, effettuando test ed utilizzando tecnologie avanzate applicabili alla repressione dei fenomeni di illegalità

Torino è sempre più Smart: nasce CSI Torino grazie all’accordo tra i laboratori tecnico scientifici della polizia municipale della Città di Torino e il Politecnico di Torino e SiTI i quali hanno siglato un importante accordo di cooperazione istituzionale finalizzato a sviluppare nuovi sistemi e soluzioni per la sicurezza urbana in ambito smart city.

L’accordo intende favorire la realizzazione di attività di ricerca e sviluppo in merito a nuovi servizi per la sicurezza urbana per la gestione di grandi eventi, la sicurezza dei cittadini negli spazi pubblici, la tutela ambientale e la sicurezza stradale e rendere il nostro territorio ancora più “appetibile” per sperimentazioni e per collaborazioni con altre grandi città e soggetti pubblici e privati che operano nell’ambito della gestione dei dati e della sicurezza urbana e ambientale.

Come conferma l’sssessore alla Smart City Enzo Lavolta “il tema della sicurezza urbana all’interno del territorio cittadino è certamente tra gli aspetti più complessi che l’amministrazione deve affrontare. Basti pensare alla gestione di grandi eventi, a crisi ed emergenze improvvise, alla tutela degli spazi pubblici. La collaborazione tra la Città, il Politecnico e l’Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali consentirà di sviluppare e favorire una ricerca solida ed indipendente sulle nuove tecnologie per la sicurezza urbana, dando vita a progetti capillari sul territorio capaci di prevenire fenomeni e situazioni di insicurezza, e consentendo così ai cittadini di vivere in contesti più garantiti e protetti”.

L’assessore con delega alla polizia municipale Giuliana Tedesco per illustrare il potenziale di quest’accordo in tema di sicurezza urbana ricorda quanto appena realizzato nella gestione dei grandi eventi: “Il 21 giugno durante la visita del Papa, in poche ore, le nostre persone della polizia investigativa hanno trasformato un appartamento in uso in piazza Vittorio in una sofisticata “centrale rischi” di alto livello per monitorare la sicurezza del Papa e dei fedeli, grazie ad hardware e software all’avanguardia, telecamere di nuova generazione, antenne per la trasmissione, utilizzo di protocolli e algoritmi simili a quelli utilizzate per eventi analoghi a New York e software in grado di fare in real time video-analisi delle masse, riconoscimenti biometrici dei volti, etc. In quella circostanza gli esperti dei laboratori tecnici scientifici della polizia municipale hanno lavorato fianco a fianco con i tecnici di SiTI e con gli esperti delle aziende che testavano per la prima volta in campo tecnologie sino ad allora sviluppate nei laboratori di Germania, Francia, Svezia etc, mettendo a punto la metodologia di lavoro e intervento che ora grazie all’accordo ha anche una quadro formale di riferimento". Compito della ricerca interpretata dal Politecnico e SiTI sarà, infatti, quello di fare da driver dell’innovazione, attivando dimostratori pilota, effettuando test ed utilizzando tecnologie avanzate applicabili alla prevenzione e alla repressione dei fenomeni di illegalità e delle situazioni che creano allarme sociale, con l’obiettivo di costruire un sistema integrato di eccellenze esportabile in Europa e attestare il nostro territorio come comunità Smart.

Marco Gilli, Rettore del Politecnico di Torino, ha commentato: “Si tratta di un progetto di "sistema integrato" con un carattere fortemente innovativo a livello nazionale; Politecnico e SiTI sono soggetti che svolgono la propria attività di ricerca anche a supporto delle amministrazioni locali, per contribuire allo sviluppo e alla competitività del territorio e del Paese, e certamente questo accordo va nella direzione di creare un polo di riferimento in Italia e in Europa per i temi security & smart city”.

Romano Borchiellini, Presidente di SiTI, ha concluso: “Questo progetto conferma che una visione trasversale dei problemi, come quella offerta da SiTI, può creare non solo le condizioni per integrare le diverse competenze presenti nel territorio (ricerca accademica, ricerca applicata, capacità tecnologica, esperienza nella gestione di grandi eventi, conoscenza del territorio) al fine di definire soluzioni efficaci ai molteplici problemi della sicurezza ma anche identificare nuove applicazioni possibili; in questo caso il trasferimento di conoscenze del mondo della security a quello della tutela del patrimonio artistico, permetterà la creazione di un polo di riferimento nazionale per la sicurezza del patrimonio culturale.”

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