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Inaugurato l'inceneritore del Gerbido, smaltirà 421mila tonnellate di rifiuti all'anno

Tra le polemiche e le contestazioni è avvenuto il taglio del nastro. L'impianto da oggi è ufficialmente attivo (anche se già in realtà lo era)

Nonostante le tantissime polemiche questa mattina è stato inaugurato l'inceneritore del Gerbido. L'impianto - è stato ricordato dal presidente di Trm Bruno Torresin, la società che lo ha in gestione - è finalizzato allo smaltimento dei rifiuti non altrimenti recuperabili e con essi produce energia elettrica e calore.

"Dopo un percorso di autorizzazione, progettazione e costruzione durato circa 10 anni - ha detto Torresin - oggi siamo in grado di consegnare a Torino e provincia un'opera che pone questa città a livello delle principali capitali europee e dove questo tipo di impianti funzionano da anni e sono perfettamente integrati nel territorio". Dieci anni di lavori prima di poter tagliare il nastro. Era il 2002 quando nacque il progetto e il 2005 quando la Provincia di Torino affidò la progettazione a Trm. L'inizio dei lavori coincide con il 2010, mentre per  l'entrata in funzione ufficiale si sono dovuti aspettare tre anni.

(L'articolo prosegue dopo la galleria fotografica)

Inaugurazione termovalorizzatore del Gerbido

IMPATTO AMBIENTALE - Qui c'è una forte contrapposizione tra quanto sostiene Trm e quanto sostengono i Comitati. Secondo la ditta controllata da F2i e dal Gruppo Iren la popolazione circostante all'area non corre rischi, come dimostrato dai monitoraggi. Dispone inoltre di un sistema di monitoraggio indipendente delle emissioni, costantemente sorvegliato da Arpa in remoto. Diverse le affermazioni di chi più volte è sceso in strada a manifestare, i quali sostengono che gli sforamenti sono stati troppi e sono pericolosissimi.

ENERGIA E CALORE - L'inceneritore si sviluppa su tre linee di combustione e depurazione fumi uguali e indipendenti. L'impianto è autorizzato a smaltire fino a 421 mila tonnellate di rifiuti all'anno, tutti provenienti dalla Provincia di Torino. "Questo è l'inizio di un percorso - ha detto il presidente Iren Francesco Profumo -. Il nostro territorio dà un segnale forte a tutto il paese. Torino può rappresentare un modello anche per gli altri". Il termovalorizzatore può operare in assetto "solo elettrico" - ci fanno sapere - producendo annualmente l'energia corrispondente al fabbisogno di circa 175 mila famiglie di tre persone. Oppure può operare in assetto "cogenerativo", cioè fornendo sia energia elettrica sia energia termica per il teleriscaldamento.

COME FUNZIONA L'IMPIANTO - L'accesso al termovalorizzatore dei camion dei rifiuti avviene attraverso il portale di controllo della radioattività, superanto il quale i mezzi vengono pesati e registrati. Successivamente i camion entrano nell'avanfossa e qui - attraverso una delle dieci "bocche di lupo disponibili - scaricano i rifiuti nella fossa. Attraverso una delle due benne a polipo, i rifiuti sono prelevati e depositati in una delle tre tramogge di carico e, da queste, sono poi convogliati nei forni di incenerimento. Mediamente il rifiuto rimane sulla griglia mobile di combustione per circa un'ora, dove brucia intorno ai mille gradi. I fumi generati dalla combistione salgono verso l'alto ed entrano nei canali della caldaia posta sopra ciascuna griglia, diventando vapore acqueo.

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