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Qualità dell'aria a Torino: le strade più inquinate e quelle dove si respira

Ecco i dati della campagna "Che aria tira?"

La zona di Torino con le concentrazioni più alte di biossido di azoto è tra Corso Novara e Via Cigna, seguita da quella di Corso Principe Oddone e Piazza Baldissera. A rivelarlo i dati, appena resi noti, della campagna di monitoraggio civico della qualità dell’aria “Che aria tira?” organizzata dal Comitato Torino Respira.

La campagna 

Alla campagna hanno aderito oltre 200 cittadini che hanno acquistato e installato a febbraio 300 campionatori passivi per il rilevamento del biossido di azoto - un inquinante che può provocare seri effetti negativi sulla salute e che viene generato per circa il 60% dal traffico veicolare - presso la propria abitazione o il posto di lavoro, la scuola dei figli o il parco in cui vanno a fare sport.

Tutte le circoscrizioni di Torino sono state interessate dal campionamento che, al netto dei campionatori persi o danneggiati, ha consentito di raccogliere 274 dati utili. Otto campionatori sono stati posizionati vicino a scuole, 4 elementari e 4 superiori (quello del Liceo Alfieri, in corso Dante, il valore misurato è tra i 10 più alti in città, ndr) , uno presso l’Ospedale Molinette.

I luoghi dove non si respira e quelli migliori

I luoghi peggiori di Torino secondo i dati raccolti: via Cigna, Corso Principe Oddone, Piazza Baldissera, Corso Dante, via del Carmine, via Bligny, corso San Martino, Corso Regina Margherita 165, Corso Duca degli Abruzzi 43, via Duchessa Jolanda.

Quelli invece dove si respira: Strada Comunale di Mongreno 79, 329 e 334, via Lavazza, Tetti Bertoglio, Strada Alberoni, via Sant'Anselmo, via San Sebastiano da Po, piazza Sofia. 

Una situazione allarmante 

E la situazione si conferma preoccupante. L’analisi preliminare degli effetti sulla salute mostra che solo il 16% dei siti campionati non presenta rischi per la salute secondo i valori della legislazione, mentre il restante 84% mostra rischi di aumento della mortalità per individui oltre i 30 anni che vanno dal 5,5% a oltre il 16%. Il 91% dei siti campionati ha concentrazioni superiori al limite di legge di 40 µg/m3 su base mensile (96% a Milano nel 2017).

I 10 luoghi di Torino con le maggiori concentrazioni di NO2 si trovano in 5 delle 8 circoscrizioni e in generale sono localizzati presso arterie stradali con traffico molto intenso mentre i 10 siti urbani con le concentrazioni più basse, sono tutti localizzati in collina o in prossimità di parchi e aree verdi. L'unico sito campionato con valori inferiori ai limiti raccomandati dall'OMS è la collina di Superga. Le zone con i valori più bassi di tutta la campagna di monitoraggio sono localizzati infatti fuori Torino.

“Dai dati di Torino emerge che l'essenziale è che le amministrazioni competenti si impegnino ad adottare nel più breve tempo possibile misure per ridurre l’NO2 - ha detto Anna Gerometta, presidente dell'associazione Cittadini per l’aria” che ha promosso le campagne di monitoraggio di Milano, Brescia e Roma -. E quindi una ZTL che abbia adeguato livello di ambizione (almeno euro 4 subito e euro 5 entro breve), ciclabilità, sharing e trasporto pubblico per raggiungere Torino e circolare al suo interno senza danneggiare la salute propria e altrui.”

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