TorinoDanza, "Wolf" di Aterballetto alle Fonderie Limone
Il 19 ottobre alle Fonderie Limone di Moncalieri arriva, in prima assoluta per Torino Danza, "Wolf" di Aterballetto. La storia dell’Aterballetto e un qualcosa di unico nel panorama della danza italiana, un’esperienza nata nel 1979, prima compagnia stabile di danza costituita al di fuori di un ente lirico. Un repertorio che porta la firma di grandi coreografi del ‘900, tra quelli che hanno fatto la storia della danza moderna e contemporanea (Balanchine, McMillan, Ailey, Tetley, Forsythe, Béjart, van Hoecke, Kylián) e che oggi vanta anche la capacita di essere attrattiva per i piu importanti talenti della coreografia contemporanea.
Hofesh Shechter e riconosciuto come uno dei piu interessanti artisti del panorama internazionale della danza. Coreografo di origine israeliana, ha creato la propria compagnia a Londra, realizzando preziose partiture collettive, dove le singole parti acquistano peso ed energia nel movimento di gruppo. Largo spazio viene lasciato a un efficace disegno luci, spettacolare e raffinato incrocio tra il concerto e lo spettacolo teatrale.
"Wolf". Quasi 7.106 lingue dividono la razza umana. Circa 3,8 miliardi di anni di evoluzione separano tutte le forme di vita sulla Terra. Questa sera, tutte queste barriere crolleranno. Questa sera, 3,8 miliardi di anni di evoluzione si dissolveranno al ritmo di un tamburo. Questa sera, 7.106 lingue moriranno. Lasciatevi catturare dall’umorismo e dalla forza di questa nuova creazione di Hofesh Shechter, adattamento di una precedente opera, creata appositamente per e ispirata dai ballerini di Aterballetto.
Questo coreografo di origine israeliana è una delle punte di diamante della scena della danza britannica, creatore di opere piene di energia cruda e viscerale, realizzate su colonne sonore percussive che compone lui stesso. The New York Times Creazione 2017. La creazione di Cristiana Morganti, a lungo danzatrice per Pina Bausch e oggi coreografa apprezzata e richiesta in Europa, parte dalla constatazione della grande confusione che attraversa la contemporaneità. Confusione di linguaggi, immagini e suoni che determina le nostre vite. Come sempre, per Cristiana Morganti e importante far emergere una chiara identità e storia per ciascuno dei suoi interpreti. Quasi un immaginario teatrale, tracciato solo con lo strumento del corpo.