"Why are we so f*** dramatic?", danza alla Lavanderia a Vapore
In collaborazione con il Network Anticorpi XL, per la stagione Together We Dance, il 20 gennaio alle ore 21 la compagnia Fattoria Vittadini presenta alla Lavanderia a Vapore di Collegno "Why are we so f*** dramatic?", una riflessione danzata sull’universo femminile, nata dall’incontro tra la coreografa e performer Francesca Penzo e la coreografa israeliana Tamar Grosz.
Investigando l'ironia e il dramma di “una giovane donna indipendente”, analizzandone le caratteristiche con scientificità e disincanto, rivelando il non - detto e l'ovvio del meraviglioso fenomeno che è l'essere femminile, questo progetto si sviluppa intorno all'identità di genere, creato da due donne, sul loro essere donne nella società contemporanea. Come in un documentario del National Geographic, a cui il lavoro si ispira nella ricerca, viene offerto al pubblico uno sguardo scientifico e ironico sulle dinamiche di relazione proprie del genere femminile.
Segue Peurbleue di C&C Company, che racconta il preciso istante in cui una donna prova una paura blu di morire e di ricordare: siamo nel posto sbagliato al momento sbagliato, o siamo terroristi noi stessi? C&C nasce dall’unione tra Carlo Massari e Chiara Taviani, due giovani performers indipendenti, di differente formazione artistica, che si incontrano nella compagnia Balletto Civile di Michela Lucenti nel 2010. Dall’anno successivo inizia la loro collaborazione e la creazione di opere che ottengono numerosi premi e riconoscimenti in diversi festival nazionali e internazionali, come il secondo posto al Prize at international competition for choreographer di Hannover, l’Audience Award Konzhert Theater di Berna e il Premio speciale al Premio Roma Danza 2015.
Peurbleue racconta la storia di una donna – interpretata dalla stessa Taviani - che ogni giorno fa la spesa nello stesso supermercato, finché rimane coinvolta in un attentato, che la porta a prendere coscienza di un atto di terrore, di una scheggia di tempo capace di cambiare la sua vita e quella di tutto il sistema sociale. Una paura globale, blu, come il titolo dell’opera, paura di morire, sopravvivere, ricordare, dimenticare, di riprendere a vivere. Il lavoro si presenta, dunque, come una riflessione fortemente introspettiva sull’attentare, sul modificare il corso delle cose, impedirle, sorprenderle, distruggerle e ricrearle all’infinito, senza una ragione, interrogandosi sul nostro ruolo riguardo alle cose, sul fatto di essere forse proprio noi stessi, a volte, dei terroristi.
Alle ore 19.30 nel foyer della Lavanderia, prima degli spettacoli, viene presentata con il prof. Alessandro Pontremoli (DAMS, Università degli Studi di Torino) e con il prof. Carlo Salone (DIST, Università degli Studi di Torino e Politecnico) la pubblicazione degli atti del convegno Re: Search Dance Dramaturgy, tenutosi nel dicembre 2016, a cura di Workspace Ricerca X. La pubblicazione prende in considerazione i cambiamenti dell’ecosistema delle performing arts in cui le funzioni, le pratiche artistiche e le condizioni di lavoro vengono ridefinite, e la drammaturgia viene osservata come un ambito in espansione per nuove strategie e sfide.
Guardando alla “drammaturgia minore” come la struttura di un’opera performativa e alla “drammaturgia maggiore” come la relazione tra l'opera e il contesto socio-culturale di cui fa parte, si apre un terreno di riflessione: da una parte lo sviluppo delle pratiche artistiche, dall'altra il sistema delle politiche culturali. In quali modalità, queste diverse scale, in termini di tendenze artistiche e contesti istituzionali, interagiscono fra di loro?