“Università, Politecnico e industria piemontese per l’aeronautica: dalle origini allo spazio”, la mostra al Centro Storico Fiat
Apre oggi al pubblico nelle sale del Centro Storico Fiat di Torino, dove sarà gratuitamente
visitabile fino al 26 marzo (domenica e lunedì ore 10.00 - 17.00, martedì ore 10.00 - 19.00) la mostra
“Università, Politecnico e industria piemontese per l’aeronautica: dalle origini allo spazio”, promossa e
organizzata dalla Fondazione AMMA a conclusione dell’anno di celebrazioni del centenario dell’aeronautica
militare italiana e inserita nell’ambito delle attività di “Torino Capitale della cultura d’impresa 2024”.
“Abbiamo realizzato un progetto espositivo - spiega il Presidente della Fondazione Stefano Serra - tra eredità
storica e sguardo al futuro, con l’obiettivo di raccontare un cammino che si sviluppa lungo un arco temporale
di 115 anni, durante i quali Torino e il suo tessuto scientifico e produttivo hanno avuto e continuano ad avere
un ruolo di primo piano. Ruolo che la consacra oggi capitale dell’aerospazio, grazie a quanto quotidianamente
avviene nelle fabbriche del suo territorio, capaci di trainare lo sviluppo di tutta l’industria aeronautica e
aerospaziale italiana, proseguendo il lavoro iniziato oltre un secolo fa”.
“Creata nel 2021 per custodire il patrimonio industriale costruito in oltre 100 anni di vita - aggiunge Serra - la
Fondazione AMMA ha come primario scopo proprio la promozione di iniziative di questo genere, capaci di
valorizzare le politiche industriali del Piemonte e stimolarne lo sviluppo, lavorando al fianco delle istituzioni e
delle organizzazioni economiche, politiche, sociali e culturali”.
Nella creazione della narrazione proposta dal percorso di visita, fondamentale la collaborazione delle aziende
presenti sul territorio che, al pari di numerosi privati, hanno messo a disposizione immagini e oggetti dei loro
archivi. Inoltre, un ulteriore contributo per avvicinare i cittadini al settore è offerto anche dal parallelo ciclo
di incontri tematici di approfondimento, quattro appuntamenti pomeridiani con inizio alle ore 15,30 in
programma il 27 febbraio (“La medicina aeronautica, una storia torinese” a cura di Marco Galloni), il 5 marzo
(“Il Piemonte e lo spazio” a cura di Walter Cugno), il 12 marzo (“Le ali del Piemonte” a cura di Gianni Mancuso)
e il 19 marzo (“Automobili e aeroplani due storie parallele” a cura di Stefano Musso).
La scelta di collocare la mostra in un luogo che celebra l’epopea automobilistica torinese attraverso le
testimonianze del suo marchio più celebre, vuole esprimere non soltanto la stretta interazione che sul
territorio da sempre caratterizza lo sviluppo tecnologico per la mobilità terrestre e quello per il volo, ma anche
rappresentare la continuità industriale fra i primati di Torino come città italiana dell’auto e dell’aerospazio.
Una connessione stretta che il percorso espositivo propone fin dal suo inizio: a fianco della prima autovettura
FIAT, la 31⁄2 Hp del 1899, simbolo della nascente industria metalmeccanica proiettata al progresso, è stato
collocato il satellite LAGEOS 2 costruito dalla Microtecnica e lanciato dallo Shuttle nel 1992. Dalle strade
polverose allo spazio interplanetario i prodotti realizzati in Piemonte hanno segnato le tappe dell’evoluzione
scientifico-tecnologica dell’ultimo secolo
La visita si sviluppa poi partendo dal memorabile volo di Faccioli sul primo aereo progettato e costruito in
Italia - proprio a Torino - nel 1909, ripercorrendo un cammino iniziato nel tessuto industriale torinese, fatto
di tante piccole “boite” dove si costruivano aeroplani. Le officine Miller in via Legnano e Chiribiri in Borgo San
Paolo furono l’inizio di quella che di lì a pochi anni sarebbe diventata l’industria aeronautica.
Insieme alle officine nacquero a Torino i primi studi organizzati: in Università la facoltà di Medicina iniziava a
occuparsi di fisiologia del volo e di medicina aeronautica, mentre al Politecnico veniva istituito un corso di
Teoria del Volo e si realizzava il Laboratorio di Aeronautica, attrezzato per le prove dei motori alternativi
leggeri e dotato di uno specifico banco dinamometrico. Un ruolo che gli atenei cittadini hanno mantenuto nel
tempo, fino ai giorni nostri, e oggi come allora Università, Politecnico e industria operano fianco a fianco per
lo sviluppo di progettualità come quello di “Torino città dell’aerospazio” attualmente in corso.