Un anno di Liconi Arte, mostra collettiva in via Della Rocca
"Un anno di Liconi Arte a Torino" da giovedì 25 maggio a venerdì 30 giugno. Inaugurazione giovedì 25 maggio dalle ore 18:00 Gli artisti della Liconi Arte presentano le loro opere per una nuova mostra che celebra il primo anno di attività della Galleria. Gianrico Agresta, Luisa Albert, Alessandra Carloni, Fabio Carmignani, Romain Mayoulou, Daniele Mini, Marina Tabacco, Giulio Zanet espongono le loro opere affiancando i due nuovi artisti della Liconi Arte, Luigi Baratta e Jacopo Mandich e la presenza delle sculture da indossare di Danesi ArtDesign.
Gianrico Agresta presenta per questa nuova collettiva opere astratte in cui va a ricercare equilibri compositivi che accennano alla figurazione, abbandonando in parte l'astrazione geometrica. Luisa Albert, artista torinese, fu allieva del pittore Ottavio Mazzonis. Dopo l'esperienza presso lo studio del suo maestro l'artista ha iniziato l'attività espositiva presso importanti gallerie torinesi e di altre regioni. Luisa Albert dipinge in prevalenza nature morte, paesaggi e ritratti, le sue opere fanno parte di importanti collezioni istituzionali quali Palazzo Lascaris, Fondazione CRT e Toro Assicurazioni.
Alessandra Carloni attraverso il linguaggio pittorico che la caratterizza, ha scelto di esporre alcune opere presentate nella mostra intitolata Cosimo, esposizione tenutasi a Roma, ispirata dal romanzo di Italo Calvino Il barone rampante. Alcuni dipinti quindi illustrano con la delicatezza e la poeticità tipiche di Alessandra Carloni, le scene più celebri del celebre romanzo. Le cromie di questi ultimi dipinti sono più accese, colori caldi e linee morbide caratterizzano quest'ultima fase.
Fabio Carmignani dipinge i personaggi di un mondo fantastico dove creature fiabesche si fondono con elementi della pittura classica, elementi che richiamano alla storia dell'Arte Rinascimentale, di cui l'artista è da sempre stato un gran estimatore e studioso. Fate alate con ali di farfalla si mescolano a muse con abiti scaturiti dalla fantasia dell'artista toscano, in cui affiorano citazioni del design Art Nouveau e Decò, oltre alle raffigurazioni di celebri sculture ammirabili agli Uffizi o in alcune celebri piazze italiane. Romain Mayoulou presenta in mostra le suggestioni della sua terra natia, l'Africa, giocando su forme che tendono all'astrazione e colori vivaci. Daniele Mini presenta tre tele che affrontano il tema della luce.
Possiamo infatti osservare come l'artista sia sempre sensibile alla resa minuziosa dei dettagli delle cromature delle auto d'epoca e come riesca a rendere veritiero il riflesso del ponte di una barca a vela colpito da un raggio di sole, mentre la prua fende le onde. Marina Tabacco continua la sua ricerca sul pattern, la ripetizione di un modulo è un concetto mutuato dalla cultura africana, sia dalla cultura figurativa, sia dalla musica, infatti la musica e la pittura di quel continente si caratterizzano per la continua ripetizione di fraseggi o di immagini che paiono avere una funzione rituale.
Giulio Zanet presenta due nuovi lavori in cui usa come stencil materiali industriali, nello specifico una griglia metallica, al fine di trasmettere sulla tela effetti geometrici di luce e colore. Segnaliamo infine i tre artisti che sono entrati a far parte della programmazione della Galleria. Luigi Baratta è un artista torinese la cui ricerca è da inquadrare nell'ambito dell'iperrealismo.
La scelta dell'artista è quella di concentrarsi sul food painting e sulla descrizione di oggetti ormai entrati nel quotidiano come la lattina di Coca Cola, in questo caso accartocciata e descritta minuziosamente nei minimi dettagli che ne esaltano la lucentezza del metallo. Jacopo Mandich è uno scultore romano che presenta per questa mostra alcune opere della serie Keloidi Alchemici. Il termine Keloide è un termine medico-scientifico che definisce le cicatrici, l'alchimia è l'arte della sublimazione della materia che aveva come obiettivo quello di commutare il piombo in oro.
L'artista concepisce le sue opere come "pianeti" che sono composti da elementi antitetici quali materiale naturale e materiale industriale, legno e ferro, materiale caldo e materiale freddo. Le sculture di Mandich hanno le sinuosità e la lucentezza tipica del legno levigato impreziosito dalle venature, ma anche le forme geometriche degli elementi ferrosi che vi sono inseriti, questa unione evoca la trasformazione alchemica che ogni individuo affronta costantemente, ogni individuo è il risultato dell'unione di elementi eterogenei ed in conflitto.
Danesi ArtDesign è uno studio di Design che ha il merito di credere nel fatto che un'opera d'arte possa anche essere indossata e per questo è iniziata la collaborazione con la galleria che ne espone alcune creazioni appartenenti alla collezione Non Finito, un termine che agli amanti dell'arte riporta alla mente, solo per fare un esempio l'ultima fase della produzione artistica di Michelangelo Buonarroti.