Festa di San Giovanni a rischio: l'Associassion Piemontèisa chiude i battenti

 I festeggiamenti di San Giovanni a Torino, la notte del 23 giugno, quest'anno sono a rischio. L'Associassion Piemontèisa, che dal 1971 si interessa di allestire il tradizionale "farò" nel salotto della città e di organizzare il corteo storico, chiuderà i battenti. A giorni infatti, il gruppo - presieduto da Andrea Flamini, 88 anni - sarà sfrattato dalla sede ufficiale di via Vanchiglia.

Sono mancati gli aiuti economici e nonostante l'impegno dell'associazione per cercare di mantenere viva la tradizione e la festa del santo Patrono di Torino, l'ufficiale giudiziario arriverà a mettere i sigilli. Le idee e la buona volontà dunque non sono bastate: quando, negli anni 90, il gruppo è entrato nella sede di via Vanchiglia (il palazzo del marchese Birago di Vische, ndr), ha dovuto tirare fuori soldi di tasca sua per ristrutturarla - circa 190 milioni di vecchie lire - e ora non ne ha più per pagare l'affitto ad Atc con cui ha un debito.

Dal Comune sarebbero dovuti arrivare 40 milioni di lire ed era anche stata fatta una convenzione con la Regione ai tempi di Cota: gli anni però sono trascorsi e all'Associassion Piemontèisa non è arrivato niente. E così quest'anno la tradizionale festa in piazza Castello potrebbe saltare o magare potrebbe non essere più come ogni anno: con decine di gruppi in costume provenienti da tutto il Piemonte a sfilare da Piazza Carlo Felice fino a via Garibaldi.

Ma dal Comune assicurano: "Niente allarmismi": la festa si farà e le cose si risolveranno. E' stato infatti aperto un nuovo bando di gara per cercare nuovi organizzatori. Il tempo però stringe.