"Seconde storie", mostra di Pierfranco Fornasieri a Rivoli
Giovedì 1 giugno 2017 alle ore 18.00, presso la Casa del Conte Verde di Rivoli si terra? l’inaugurazione della mostra “Seconde Storie” del fotografo Pierfranco Fornasieri. L’esposizione, organizzata e promossa dal Comune di Rivoli, e? una selezione di quarantasette emblematici scatti, parte del lavoro cui Fornasieri si dedica da tre anni e che con questo evento conclude il proprio percorso. Prima di approdare a Rivoli, il progetto “Seconde Storie” e i suoi scatti sono stati ospitati nell’ambito di altre importanti kermesse fotografiche nazionali ed internazionali e hanno ottenuto importanti riconoscimenti e premi.
“Seconde Storie” puo? essere definito a ragione come un “Atlante di memorie umane”. Muovendosi in modo discreto e mai invadente, Pierfranco Fornasieri cattura nelle sue fotografie attimi sospesi, parole non dette o appena accennate, sguardi cristallizzati in un eterno presente, gesti involontari e resi consapevoli grazie all’impressione fotografica.
Attraverso i suoi scatti, Fornasieri pone sulla stessa ideale linea di narrazione immaginazione e realta?, passato presente e futuro, portando alla luce dei veri e propri tableaux vivants: le ombre in movimento, le geometrie architettoniche, i chiaroscuri e la materia umana realizzano in modo del tutto inconsapevole vere e proprie scenografie, atti unici di vite singolari in cui gli spettatori possono osservare di riflesso le proprie.E cosi?, la visione di queste “vite ordinariamente eccezionali” spinge a ricercare l’essenza dell’attimo precedente e di quello successivo allo scatto, a ipotizzare storie (seconde, appunto, rispetto a quanto realmente accaduto), a ritrovare se stessi al centro di contingenze cosi? comuni, ma allo stesso tempo cosi? straordinariamente irreplicabili.
L’occhio di Pierfranco e? in grado di spingersi oltre la mera composizione estetica ed e? capace di cogliere l’essenza, l’emozione e l’unicita? di scenari spesso fagocitati dalla bulimia visiva quotidiana cui l’individuo e? sottoposto. A lui va dunque riconosciuto il merito di riuscire a rendere straordinario l’ordinario, di elevare la quotidianita? a opera d’arte, quasi come se ogni vita e ogni attimo fossero un miracolo da celebrare.