Saverio La Ruina presenta "Italianesi"
"Italianesi" né italiani né albanesi: il premio Ubu Saverio La Ruina racconta una storia poco conosciuta, quella dei soldati e civili italiani (e delle loro famiglie) intrappolati in Albania alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Esiste una tragedia inaudita, rimossa dai libri di storia, consumata fino a qualche giorno fa a pochi chilometri dalle nostre case.
Alla fine della seconda guerra mondiale, migliaia di soldati e civili italiani rimangono intrappolati in Albania con l'avvento del regime dittatoriale, costretti a vivere in un clima di terrore e oggetto di periodiche e violente persecuzioni Con l'accusa di attività sovversiva ai danni del regime la maggior parte viene condannata e poi rimpatriata in Italia. Donne e bambini vengono trattenuti e internati in campi di prigionia per la sola colpa di essere mogli e figli di italiani. Vivono in alloggi circondati da filo spinato, controllati dalla polizia segreta del regime, sottoposti a interrogatori, appelli quotidiani, lavori forzati e torture. In quei campi di prigionia rimangono quarant'anni, dimenticati.
Questa storia poco conosciuta, ispirata a storie vere, la racconta il 27 MARZO a Santa Cultura in Vincoli il Premio Ubu Saverio La Ruina, che sfoggia il passo claudicante e dimesso magliocino di un sarto che ha trascorso 40 anni in uno di quei lager, con una scrittura fatta di sfumature espressa in una lingua morbida e sinuosa, un calabro-italiano dolcissimo.
Riconosciuti come profughi dallo Stato italiano, arrivano nel Belpaese in 365, convinti di essere accolti come eroi, ma paradossalmente condannati ad essere italiani in Albania e albanesi in Italia.
Accompagnato dalle note di Roberto Cherillo, che riempiono le pause di silenzio, il protagonista non si lamenta, non accusa, si rivolge alla platea con fare timido, sommesso: e a commuovere non è tanto la vicenda in sé, quanto il modo in cui lui la espone, con toccante adesione, ma senza un briciolo di retorica.
di e con Saverio La Ruina - musiche originali Roberto Cherillo - disegno luci Dario De Luca
produzione Scena Verticale - con il sostegno di MIBAC | Regione Calabria
La stagione SANTA CULTURA IN VINCOLI 2.0 è ideata e realizzata da ACTI Teatri Indipendenti in collaborazione con LabPerm di Domenico Castaldo, con il contributo di Compagnia di San Paolo e il patrocinio della Circoscrizione 7.
Santa Cultura in Vincoli sostiene la Fondazione Simona Galletto Onlus, la prima fondazione in Italia nata per dare un aiuto concreto alle vittime dei grandi traumi.
Info: San Pietro in Vincoli Zona Teatro: via San Pietro in Vincoli 28, Torino
Biglietti intero € 14, ridotto di legge € 12 (under 25 e over 60), ridotto extra € 10 (residenti Circoscrizione 7, studenti universitari) - carnet a 4 spettacoli a scelta € 40
Prevendita
TORINO: ACTI Teatri Indipendenti (via San Pietro in Vincoli 28) - lun-ven ore 10-15
Punti vendita del circuito Ticket
On Line: www.ticket.it (+ diritti di prevendita)
A partire dalle ore 20 nelle serate di spettacolo
Contatti: Acti Teatri Indipendenti, via San Pietro in Vincoli 28, Torino Tel.011.5217099 - 331.3910441; info@teatriindipendenti.org - www.teatriindipendenti.org