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Salone del Libro 2016, tante ombre ma una certezza: “Sarà sul modello dell’Expo”

Ci saranno happening e incontri serali, c'è in atto una spending review che potrebbe mutare parecchie cose rispetto al passato e c'è una ricerca di sponsor a tutto campo. Ancora non confermata la storica location di Lingotto

Dopo le polemiche sui buchi di bilancio, sul maquillage al numero di ingressi e sull'Arabia Saudita, inizialmente annunciata come paese ospite d'onore, il Salone del Libro di Torino guarda con fiducia alla prossima edizione. Parola della neo presidente Giovanna Milella, che da giugno scorso quando si è insediata, ha dato il 'la' ad una spending review e una rivisitazione della kermesse. Il cantiere è aperto e si lavora alacremente "non solo per ripianare debiti pregressi, ma anche per trovare nuovi sponsor e nuove formule" per rivitalizzare l'immagine del Salone, ha detto Milella.

"Sarà un Salone modello Expo" promette la numero uno della kermesse, con happening e incontri anche serali.

Top secret il tema dell'edizione 2016. "E' stato scelto, invita a guardare lontano, ma per ora non intendiamo svelarvelo" ha detto Milella, che sta sondando il terreno con Gl Events, la società che gestisce il Lingotto Fiere, "per vedere se ci sono margini per ricontrattare il contratto di affitto, che non è certo a prezzi vantaggiosi" ha chiosato.

"C'è in atto una spending review, che da giugno si è intensificata e ha portato ad un attivo tra le entrate e le uscite del 2015" ha puntualizzato Milella. Ma sul groppone del Salone rimangono 5 milioni di debiti pregressi. E il disavanzo del consuntivo 2015 ammonta a 900 mila euro. Le sforbiciate tuttavia non intaccheranno il prodotto Salone, hanno assicurato i vertici, che hanno escluso tagli alle giornate della kermesse e rialzi sul prezzo del biglietto.

"Il 2015 sarà un anno duro e difficile, ma sarà l'ultimo. Ci stiamo muovendo sugli sponsor a tutto campo" ha annunciato Milella, determinata a "tessere alleanze strategiche" non solo con le aziende, ma anche con l'Università, il Politecnico, e con la Rai. Con la tv di stato, Milella vuol mettere a punto tra le altre cose un concerto d'apertura con l'Orchestra Sinfonica Nazionale Rai e poi col tempo digitalizzare l'archivio del Salone, "per valorizzarne il patrimonio".

Tra le novità della prossima edizione ci sarà spazio per la Scuola digitale, "sarà uno dei grandi temi" e anche per i mestieri dell'editoria: un focus sarà dedicato alle traduzioni. Poi la spinosa questione del Paese ospite d'onore, formula "almeno per quest'anno" archiviata, come deciso in Cda.

"L'idea è quella di invitare a Torino la letteratura Araba, per costruire un focus, dal Marocco all'Iran, una campionatura di autori significativi che raccontino che cos'è quella cultura" ha detto il direttore editoriale Ernesto Ferrero. Nessuna esclusione dell'Arabia Saudita, ci tengono a precisare i vertici, con cui "c'era stata una interlocuzione, ma non un invito ufficiale". Il focus sulla letteratura araba "potrebbe assumere la formula del dialogo tra scrittori italiani e arabi".

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